Il Capodanno 2024 è arrivato e come ogni anno non mancano, per le strade italiane, i venditori di botti e fuochi d’artificio, rigorosamente illegali. A Napoli, ad esempio, sono apparsi fin da fine novembre, come da tradizione, i primi botti dedicati all’annata calcistica, quest’anno con un sapore ancora più frizzante, essendo stato l’anno dello scudetto che in casa azzurra mancava ormai da 33 anni. Ecco allora che nel capoluogo partenopeo è arrivato il fuoco d’artificio più atteso: la “bomba scudetto”. Si tratta di un pallone di polvere, illegale e pericolosissimo, che può esplodere e avere gravi conseguenze per la salute. Nonostante questo, non mancano mai gli acquirenti, a Napoli e in tutta Italia. Come ogni anno, inoltre, molte città vietano anche i classici fuochi d’artificio: questi infatti, oltre a spaventare gli animali e i bambini, hanno un impatto terribile sull’ambiente: innalzano i livelli di Pm 10 nell’aria e non sono riciclabili.



Nonostante ciò, continuano ad essere acquistati. Tornando a quelli illegali, come poteva mancare, poi, quello dedicato al calciatore più amato del popolo azzurro, ovvero a Victor Osimhen? Il centravanti nigeriano del Napoli, che ha letteralmente trascinato la squadra verso lo scudetto, vedrà a lui dedicati petardi di tipo “Cobra” con colori azzurri e la sua “classica” mascherina. Si tratta, ovviamente, di botti illegali e assolutamente vietati dalle forze dell’ordine. Sono infatti prodotti che non garantiscono la minima sicurezza e che dunque potrebbero avere conseguenze spiacevoli, come purtroppo abbiamo modo di vedere ogni anno.



Botti di Capodanno: quali sono quelli illegali da non acquistare

Non è certo una novità dedicare botti illegali ai calciatori nella città di Napoli. Nell’anno della morte di Maradona si diffuse ad esempio un fuoco d’artificio (ovviamente illegale) a suo nome. Lo scorso anno, invece, fu messa in vendita la bomba “Kvara”, altro fuoco artificiale illegale che invece fu dedicata al georgiano Khvicha Kvaratskhelia, attaccante del Napoli: in quel caso era un petardo da tre chili di esplosivo e potenzialmente letale. Come ebbero modo di raccontare i carabinieri (e come riporta Fanpage) le conseguenze furono importantissime: “Ha fatto un cratere di un metro in una cava. Se chi la accende è a meno di 10 metri di distanza, rischia davvero la vita” spiegarono.



Nonostante la pericolosità di tale prodotti, continuano a proliferare nella città di Napoli e non soltanto. In tutta Italia, infatti, già dall’inizio di dicembre è possibile trovare bancarelle al margine delle strade, ovviamente abusive, che vendono botti non registrati e non regolamentati dalla Legge. Le forze dell’ordine stanno monitorando ormai da settimane questo mercato illegale e hanno messo già a segno alcune operazioni di controllo e di sequestro. Ricordiamo che è importantissimo rispettare i parametri di sicurezza e dunque acquistare i fuochi d’artificio solamente con il sigillo di qualità e nei negozi adibiti. I “botti” illegali infatti possono causare danni irreparabili agli arti, alla vista e all’udito ma non solamente: possono essere persino letali in molti casi.