SIRINE CHARAABI: AI MONDIALI HO VISSUTO UN SOGNO!
Sirine Charaabi ha scritto una pagina di storia della boxe femminile. Tutti di stucco, infatti, ai Mondiali appena disputati in India dove la 23enne è stata sconfitta solo nel match finale dalla cinese Wu Yu nella categoria 52 kg. “Ho vissuto un sogno. Appena tornata a casa mi sono resa conto di quanto fatto – le sue parole sulle colonne del Corriere dello Sport – Non penso alla finale persa ma a come la ho raggiunta. Acquisisco sicurezza di match in match. Chiaramente volevo l’oro, ho iniziato a strafare e ho pagato, purtroppo, l’inesperienza. Ma non ho nessun rammarico, ero alla seconda esperienza in assoluto, mi fa ben sperare per il futuro Perché la boxe? Da piccola ero innamorata di mio cugino Weal e un giorno decisi di seguirlo in palestra”.
SIRINE CHARAABI: MI SENTO ITALIANA AL 100%
“Mi sono sempre sentita italiana, da come parlo direi che sono casertana doc! Sono fiera delle mie origini, del mio cognome. Però come si dice: i figli non sono di chi li fa ma di chi li cresce. Sono nata in Tunisia ma sono qui da quando ho due anni. Mi sento italiana al 100%. L’iter burocratico non è stato semplicissimo: mi allenavo con la Nazionale giovanile, venivo convocata ma ero costretta a tornare a casa quando le altre partivano per qualche torneo. Poi ho letto su internet la storia di un ragazzo che ha lanciato una petizione per ottenere la cittadinanza. Allora l’ho fatto anche io ed è stato un boom inaspettato che mi ha fatto illudere. Ho dovuto, comunque, aspettare i 18 anni per ottenere la cittadinanza italiana. Razzismo? Nello sport mai stata vittima, nella vita diverse volte. Alcune situazioni ti segnano: alle scuole superiori litigai con la professoressa, sono volati paroloni. Poi la prof mi chiese scusa. Obiettivi? Sicuramente ce la metterò tutta per andare a Parigi, sono in perenne ritiro ad Assisi al centro federale di pugilato. Mi alleno due volte al giorno, poi riposo e studio”.