La presidente dell’associazione nazionale dei costruttori edili (Ance), Federica Brancaccio, in un’intervista al Sole 24 Ore, illustra la tragica situazione nella quale molti imprenditori edili si trovano ormai da troppo tempo: “Ieri ci è arrivata una mail terribile. Era la moglie di un piccolo imprenditore, che non è nemmeno un nostro associato. Diceva: fate qualcosa per risolvere questa emergenza, perché mio marito, dopo più di trent’anni di lavoro, sta fallendo. Quando esce di casa, ogni mattina, non so nemmeno se lo rivedrò”. Le vicende legate al 110% ormai da tempo hanno gettato nella disperazione tante famiglie: “Riceviamo ogni giorno messaggi e telefonate di questo tipo. È più di un anno che siamo molto preoccupati; più si va avanti e più questa tensione aumenta”.
Il Senato ha respinto tutti gli emendamenti al decreto Asset che puntavano a una proroga del Superbonus. Brancaccio spiega: “Avere rigettato tutte quelle proposte ha rialzato la tensione in una maniera terribile, perché invece la proroga è necessaria. Anche se va fatta una precisazione: quando parliamo di proroga, non parliamo della riapertura della misura. Vogliamo invece consentire a chi ha già iniziato i lavori, ed è a un certo stato di avanzamento, di portarli a termine con qualche mese in più. I cantieri hanno subito un rallentamento, soprattutto a causa della difficoltà di monetizzare i crediti. Bisogna poterli concludere in un tempo congruo e non lasciare contenziosi, imprese fallite, famiglie disperate e anche impalcature abbandonate e lavori a metà in tutte le nostre città. E c’è un’altra cosa che ci preoccupa di questa bocciatura”. Infatti il timore è che “nel tentativo di farcela a ogni costo e di rispettare la scadenza di dicembre, si comprimano i tempi di lavorazione in maniera incompatibile con la qualità delle opere e la sicurezza dei lavoratori. Adesso si è scatenato un effetto panico che va evitato”.
Brancaccio: “Superbonus? Aspettiamo la legge di bilancio”
L’associazione nazionale dei costruttori edili rinnoverà la richiesta di sei mesi in più delSuperbonusFederica Brancaccio al Sole 24 Ore: “Probabilmente, a questo punto, bisognerà aspettare la Legge di Bilancio. Ma se ci sarà un rinvio è bene che il Governo dia un segnale subito, che si sappia il prima possibile, per evitare la paura che sta caratterizzando questi giorni”. La proroga del superbonus è legata al tema dei crediti incagliati. Per l’esperta, “non avere trovato una soluzione al problema dei crediti incagliati è quello che rischia davvero di far saltare i conti. Il pericolo adesso è che, tra poco, vadano di nuovo riclassificati i conti del paese, a partire dal 2020. Avere frenato sulla monetizzazione dei crediti potrebbe avere un impatto pesante sui prossimi bilanci pubblici. Non dimentichiamo che, su questo, il Governo aveva promesso una soluzione, la famosa piattaforma, che non è mai arrivata”.
Ci sono ora sul tavolo diverse proposte, come la certificazione dei crediti e la conversione in Btp. Brancaccio spiega: “Il problema di queste proposte è legato ai tempi; non sono cose che consentono di sbloccare il mercato domani mattina. Mentre si cerca una soluzione, noi stiamo vedendo speculatori che comprano il 110% al 50 o al 60 per cento. E li chiamo speculatori, ma vorrei usare termini ben peggiori. Le imprese, pur di prolungare la loro sopravvivenza, vendono a qualsiasi prezzo. Ma il Paese, in questo modo, paga il costo del 110% e anche quello dei successivi fallimenti. Serve, invece, una soluzione seria e istituzionale”.