Brando De Sica è il figlio di Christian De Sica e di sua moglie Silvia Verdone. A differenza della sorella Maria Rosa, lui non sarà presente all’interno dello show condotto da papà Christian Una serata tra amici. In effetti, dei De Sica, lui è il personaggio meno in vista: Brando non ha mai approfittato della fama del padre per costruirsi una carriera nel mondo del cinema. Eppure il cinema è sempre stata una sua passione, se non come attore, quantomeno come regista. È per questo che ha deciso di trasferirsi in America, dove si è laureato e specializzato proprio in regia (e non, come sarebbe stato logico, in recitazione). In seguito è tornato in Italia, e qui ha iniziato a fare gavetta su diversi set. Le sue prime ‘grandi’ produzioni sono stati… gli spot. Esatto: gli spot pubblicitari, un genere che quasi tutti i cineasti italiani snobbano. Nel 2018 è stata invece la volta di un corto, Aria, dedicato ai malati di asma.



Brando De Sica: “Sogno un film tutto mio”

Sempre nel 2018, Brando De Sica ha rilasciato un’intervista a Elle in cui ha raccontato il suo percorso di crescita tra l’Italia e gli Stati Uniti: “Sono partito – spiega – perché credo che sia un’opportunità preziosa formarsi insieme ad altre culture. Un musulmano è diverso da un cristiano o, più banalmente, il tempo interiore caraibico non ha nulla a che fare con il tempo interiore occidentale. Per comprendere le differenti culture è però importante esplorarle dall’interno, camminarci dentro”. Riguardo ai suoi primi lavori, le pubblicità, dice: “Il vantaggio degli spot è che puoi sperimentare molto e, al contempo, farne molti. Questo ti premette di tenerti allenato. Il nostro infatti è un lavoro per certi versi molto fisico: bisogna tenere il ritmo”. Per ora, Brando è soddisfatto: l’idea di ‘sfruttare’ la notorietà acquisita non l’ha mai sfiorato. “Sarebbe un’eredità troppo comoda: firmando un film di papà, sarei agevolato sia con i produttori che con i finanziamenti statali. Ma sarebbe il film di papà. Io invece voglio uscire con una cosa mia, magari anche sbagliando”.



Il progetto di Brando De Sica

Per ora, dunque, si attende ancora il suo debutto ‘ufficiale’ nel mondo del cinema. Il suo primo film da regista potrebbe arrivare da un momento all’altro: “Ci stavo già lavorando ma poi le riprese si sono fermate, per problemi legati alla produzione. Sto già comunque lavorando a un nuovo film. Vorrei realizzare una favola nera”. D’altra parte, ha già fatto un’esperienza nel cast del Racconto dei racconti: “Eh, sì. Sono stato scudiero di Garrone. Pur avendo studiato in America e vissuto sette anni a Los Angeles, la più grande scuola è stata con Matteo Garrone. Oltre che uno straordinario professionista, è anche un grande amico che mi ha dato tanto coraggio nei momenti più bui della mia vita”. Anche quella, per inciso, era una favola nera: “Mi è sempre piaciuto lavorare con i simboli e con le atmosfere e, in questo, le fiabe sono il terreno perfetto per osare e sperimentare”, spiega ancora Brando De Sica. “Il mondo della fiaba pullula di elementi legati all’inconscio: ha molto a che fare con la psicanalisi”. Autore preferito? “Roald Dahl. Ho amato le sue Streghe!”.

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