Angelo Branduardi: “Intorno a me vedevo tutto nero”

Angelo Branduardi, un pezzo di storia della musica italiana, non ha vissuto un periodo semplice nel 2020. Forse complice la pandemia, il cantautore e compositore ha sofferto di depressione. “Io ho chiamato questo male “il sole nero” perché quello che ho provato è stato proprio un totale anneramento della luce. Come se la luce non riuscisse più ad arrivare a me. Vorrei essere sincero e chiaro su questo punto, perché ho imparato che le parole da rivolgere alle persone che ne soffrono sono importanti e vanno calibrate. Intanto, nella mia famiglia c’erano stati, in passato, episodi simili, ma all’epoca queste persone venivano catalogate come “picchiatelli” e, come è accaduto a una mia zia, ricoverati in manicomi terribili” ha raccontato al Corriere della Sera.



La situazione, fortunatamente, oggi è diversa: “Oggi per fortuna abbiamo sensibilità, cultura e strumenti medici. Io sono crollato nel 2020, nell’anno della pandemia. Per molti mesi, anche dopo l’allentamento delle misure, non ho nemmeno messo piede in giardino, vivevo segregato, avevo dentro il vuoto totale. Ho dovuto disdire degli impegni, ho annullato cose che mi avrebbero fatto comodo per la carriera”.

Angelo Branduardi: “Sono guarito con l’aiuto dei medici”

Neppure la musica, in un momento così difficile, è riuscita ad aiutare Angelo Branduardi. “Al contrario ed è questa la cosa più dolorosa: il solo ascoltare musica, cioè la mia vita, mi dava la nausea. Nulla aveva più senso, nemmeno le cose che più mi piacciono e quella certezza era terribile. Ho perso venticinque chili e meno male che mia moglie mi è stata accanto, perché è difficile avere a che fare con chi soffre di depressione. Si tende a liquidare la cosa rivolgendogli frasi come “non essere triste, hai tutto quello che potresti desiderare”, senza rendersi conto dell’effetto dannoso che sortiscono queste parole” ha raccontato il cantautore.

Il difficile momento, però, è ora alle spalle. Branduardi lo ha superato, “Prima di tutto leggendo tutto quello che ho trovato sull’argomento. Poi facendomi seguire dai medici. Le medicine in questo caso sono importanti e non vanno demonizzate. Oggi sto bene, non prendo più psicofarmaci, solo uno stabilizzatore dell’umore”.