Il vaccino anti Covid entra nel Programma Nazionale di Immunizzazione (PNI) del Brasile a partire dal 2024. Lo ha annunciato il Ministero della Salute brasiliano. La raccomandazione del governo Lula prevede che venga data priorità ai bambini di età compresa tra i 6 mesi e 5 anni e ai gruppi di persone più a rischio di sviluppare le forme più gravi della malattia: anziani immunocompromessi, donne incinte, operatori sanitari, persone con comorbilità, indigeni, fluviali e quilombo, persone che vivono in istituti a lungo termine e i loro operatori, persone con disabilità permanenti, detenuti al di sopra dei 18 anni, adolescenti e giovani sottoposti a misure socio-educative, dipendenti del sistema di privazione della libertà e persone senza fissa dimora.
“Si tratta di un cambiamento importante, in linea con l’Organizzazione Mondiale della Sanità“, ha dichiarato il segretario del ministero per la Salute e la Sorveglianza ambientale, Ethel Maciel. Durante la pandemia, era stato creato un programma parallelo per la somministrazione del vaccino anti Covid al di fuori del programma nazionale. Ora viene introdotto nel Programma nazionale di vaccinazione. “Il vaccino è ora raccomandato nel calendario dei bambini. Per tutti i bambini nati o residenti in Brasile, di età compresa tra i 6 mesi e i 5 anni, il vaccino è ora obbligatorio nel calendario vaccinale“, ha aggiunto Maciel.
BRASILE LANCIA ANCHE STUDIO SU LONG COVID
Il ministro della Salute, Nísia Trindade, ha sottolineato che tutte le vaccinazioni si sono dimostrate efficaci e sicure dall’Agencia Nacional de Vigilancia Sanitária (Anvisa) e seguono le linee guida dell’OMS e del Ministero della Salute per la loro applicazione. “Inoltre, i vaccini vengono sottoposti a un rigoroso processo di studio della qualità prima di essere incorporati nel SUS“, ha aggiunto Trindade. Nella conferenza stampa che si è tenuta martedì, Ethel Maciel ha dichiarato che il Brasile dovrebbe avere un vaccino contro il Covid rimodulato ogni anno, come già avviene per il vaccino antinfluenzale.
“In Brasile, ogni giorno morivano 4.000 persone a causa del COVID-19, mentre oggi ne muoiono 42. Questo è un dato che non va dimenticato. Oggi ne muoiono 42. Questa è la prova più evidente dell’efficacia del vaccino“. Infine, il ministero ha dichiarato di aver già appaltato uno studio nazionale, che sarà coordinato dal ricercatore Pedro Hallal dell’Università Federale di Pelotas per intervistare circa 33mila persone con particolare attenzione al long Covid: “È un aspetto che preoccupa anche noi del Ministero della Salute, perché non abbiamo ancora stime internazionali o nazionali che ci diano elementi per creare politiche pubbliche“.