Brenda Lodigiani, attrice comica che ha letteralmente spopolato con la Gialappa’s Band su Tv8, già vista anche in Lol Chi ride è fuori, ha raccontato per la prima volta la sua vita privata in un libro: «La mia protagonista si chiama Kelly… una furbata visto che mi chiamo Brenda (il riferimento è ai due personaggi di Beverly Hills 90210, ndr.). Anche lei, come me, prova la sensazione di voler appartenere a un gruppo ma non essere abbastanza. E’ troppo bionda per confondersi con i suoi cugini sinti e troppo sinti per essere inclusa dai bambini “fighi” della sua cittadina di provincia», spiega oggi al Corriere della Sera.



«E’ quello che è successo a me? Beh, si – ha proseguito Brenda Lodigiani – in comune abbiamo un forte spirito di adattamento, ma la sensazione era spesso quella di essere sdoppiata: da una parte c’era la vita al campo, dai cugini. Dall’altra, quella “normale”, di provincia. Ero un po’ sfigatella, non avevo vestiti di marca, mia mamma mi prendeva le scarpe da ginnastica Nike». Brenda Lodigiani è cresciuta a Sant’Angelo Lodigiano: «Arriva da lì l’aria popolare che si respira nel romanzo. E da lì è partito il mio lavoro di osservazione degli esseri umani. Per quanti giri possa fare, basta un profumo per tornare ad essere quella bambina lì, cresciuta in un quartiere molto popolare, in cui c’erano pochi bambini ma con quelli eravamo una banda, una comune in cui ti scambiavi vestiti e varicelle. Era un altro modo di vivere, che ora non posso nemmeno pensare di far provare ai miei figli: abito a Milano e non so neanche come si chiamano i miei vicini di pianerottolo».



BRENDA LODIGIANI: “MIA MAMMA PRESE MALE LE SUE ORIGINI”

Sulle sue origini sinti: «Io le ho vissute bene, mia mamma meno: lo ha scoperto quando era già adolescente. Mia nonna, che viveva nelle carovane, l’aveva abbandonata, affidandola a una famiglia di Gagi (ovvero persone non nomadi). Nel tempo e con mille fatiche, ha poi riallacciato i rapporti. Io così ho potuto godere della parte più bella e spensierata di questa cosa: per me era una meraviglia andare nel campo, dove c’erano tanti bambini, ogni giorno un’avventura, sempre in un posto differente. Lì potevo fare davvero quello che volevo. Infatti, al rientro delle vacanze, rinchiudermi di nuovo dentro gli schemi era un piccolo dramma». Ma come mai Brenda Lodigiani non ne aveva mai parlato prima delle sue origini? «Per me non sono mai state un peso o un tabù, ma ho tenuto sempre un secondo binario in cui correva questa altra vita. Anche io, come Kelly, ho un aspetto insospettabile. Mia mamma, bellissima, è una morettona con occhi verdi meravigliosi. Io sono bionda, chiara… e da bambina volevo essere quella roba lì: per essere credibile volevo mettermi gonne lunghe a fiori… gonne che tutt’ora ho nel mio armadio, ma alla fine non metto mai».



Quindi è arrivata la danza e poi a 18 anni la chiamata di Disney Channel. Gli inizi come comica sono giunti invece nel 2009 con Scorie: «Facevo la parodia del mondo Disney da dove venivo. Poi Arisa vinse Sanremo e mi chiesero di imitarla. Mi pareva follia, invece alla fine funzionò. Anche adesso mi ripeto: prima o poi mi sgameranno, capiranno che sono una improvvisata». Infine il definitivo salto di qualità con la Gialappa’s: «È il sogno di ogni comico. Sono felicissima: sono le migliori spalle che si possano avere. Si lavora duramente, non fanno mai andare in onda una cosa in cui non credono, ma avverti di essere nelle condizioni per dare il meglio». Al GialappaShow ha potuto conoscere Paola Cortellesi: «Se ho iniziato a fare questo lavoro è grazie a lei. La guardavo in tv e ho capito che quello che avevo dentro si poteva tradurre in quella cosa lì, che vedevo fare solo da lei. Per me è stata fondamentale. Quando l’ho vista, io che ho sempre una discreta faccia da tolla, non sono riuscita a fare molto se non abbracciarla. Un momento magico».

BRENDA LODIGIANI: “LA MILANESE IMBRUTTITA IO ALL’ENNESIMA POTENZA”

Fra i personaggi più iconici di Brenda Lodigiani anche la Milanese imbruttita: «Sono io all’ennesima potenza. Se potessi dire quello che penso, se potessi esprimere la vera me, manderei tutti a cagare… senza contare che sono nata per lavorare». Ed ora è divenuta anche scrittrice: «Mi hanno fatta uscire a calci nel sedere dall’istituto dove mi sono diplomata con un “60 e non farti vedere mai più”. Quindi ho un senso di inadeguatezza totale verso questa sfida. Quando mandavo i primi capitoli all’editor, nella mail gli chiedevo anche scusa. Ma lui mi ha molto tranquillizzata, quindi speriamo possa piacere anche a chi lo leggerà. Intanto ringrazio mia mamma e mio papà per avermi prestato un pezzo della loro storia». Chiusura sul suo sogno im-possibile: «Posso sognare? Ma in grande? Allora veneggio: vorrei che il mio libro diventasse un film, io recito come attrice e Paola è la regista… non sono ubriaca eh».