Come già ampiamente annunciato nelle scorse settimane anche dallo stesso ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, il governo italiano sta preparando un ricorso contro i divieti e le limitazioni unilateralmente imposti dal Land Tirolo e dal governo austriaco ai transiti dei mezzi pesanti (Tir) lungo l’asse autostradale del Brennero. La faccenda è tornata alla ribalta nelle scorse ore grazie a Il Sole 24 Ore, su cui si sottolinea anche come la stessa Germania contesti le restrizioni imposte dall’Austria.



Sembrerebbero mancare ormai pochi giorni all’invio del ricorso da parte del governo Meloni alla Commissione europea e alla Corte di giustizia Ue contro i citati divieti austriaci. Del resto il corridoio alpino del Brennero è strategico per i collegamenti tra l’Italia, la Germania (il principale partner commerciale della nostra economia) e numerosi Paesi del Nord e dell’Est Europa. Attraverso il Brennero transita sia l’export italiano sia l’import, cioè materie prime e semilavorati destinati alle nostre imprese di trasformazione per essere successivamente riesportati sotto forma di prodotti finiti. Le limitazioni in oggetto quindi costituirebbero un grave danno per i paesi confinanti e in particolare per l’Italia, che ha quantificato danni pari a 1,2 miliardi di euro.



BRENNERO: CONTESTATA LA LEGITTIMITÀ DEI DIVIETI AUSTRIACI

Vienna ha fatto sapere che le ragioni sottese ai divieti e alle limitazioni sono di carattere ambientale e di contrasto alle emissioni nocive. Dal canto suo il Governo Meloni intende sollevare la questione della legittimità di tali limitazioni, e il Ministro Salvini ha parlato anche di mancato buon senso da parte dell’Austria. Quest’ultimo ha anche dichiarato: “Noi con l’Europa stiamo investendo miliardi di euro per il tunnel ferroviario più ambizioso, più avveniristico oggi in costruzione sotto le Alpi, con fine lavori prevista nel 2032 (il nuovo tunnel ferroviario del Brennero tra Fortezza e Innsbruck. Però, se unilateralmente un Paese europeo su 27 decide che la libera circolazione di uomini e merci è superata, è un problema.



Intanto, la commissaria Ue ai Trasporti, Adina Vălean, ha richiamato la necessità di un dialogo che a oggi non ha portato risultati. E nel mentre le categorie economiche sono da tempo in subbuglio, non solo sulla questione cruciale del Brennero, ma su quella complessiva dell’attraversamento dell’arco alpino. Il tunnel ferroviario del Fréjus è infatti chiuso in seguito alla frana del 27 agosto 2023 nell’Alta Savoia francese e ancora mancano date certe sulla riapertura della linea; il traforo del Monte Bianco prevede una chiusura trimestrale per manutenzione per i prossimi 18 anni; il Gran San Bernardo ha limitazioni notturne; il Gottardo è parzialmente chiuso fino a settembre 2024 dopo il deragliamento di un treno merci. E ora il Brennero continua a introdurre limitazioni. Inevitabili le conseguenze in termini economici e commerciali per l’Italia.