Mentre la politica, da più parti, torna a chiedere nuove misure di sorveglianza e sicurezza per bambini e anziani in strutture pubbliche e private dopo l’ultimo caso di maltrattamenti in un asilo nido in provincia di Brescia, fanno rabbrividire le immagini rese note di quello che avveniva all’interno della struttura convenzionata “La spiaggia delle tartarughe”. Tre maestre sono state infatti arrestate con l’accusa di maltrattamenti aggravati al termine di una indagine che la Polizia dello Stato aveva avviato già dallo scorso dicembre e che, grazie alle intercettazioni ambientali e alle telecamere installate nell’asilo nido di Rodengo Saiano ha svelato come le tre insegnanti erano solite rivolgersi con parolacce ed altri epiteti irripetibili ai bimbi e ricorrendo pure a spintoni: per tutte e tre è scattata dunque da parte del gip di Brescia l’ordinanza di custodia cautelare e pure l’obbligo di firma. (agg. di R. G. Flore)



FONTANA, “FONDAMENTALE UNA LEGGE SULLE TELECAMERE”

Nuovo caso di maltrattamenti da parte di maestre nei confronti degli alunni, questa volta in provincia di Brescia, precisamente a Rodengo Saiano. Tre insegnanti sono state fermate con obbligo di firma, nonostante la procura avesse chiesto i domiciliari per aver insultato e spintonato gli alunni dell’asilo dove insegnavano, infliggendo loro anche punizioni eccessive. Sulla vicenda si è espresso il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha spiegato, come riferisce l’edizione online del quotidiano Il Giorno: «Nel ringraziare la polizia per l’intervento che ha consentito di portare alla luce l’ennesimo e gravissimo episodio di violenza nei confronti di alcuni bambini, sottolineo quanto necessaria e opportuna sia stata la decisione di Regione Lombardia di istituire una legge che, nell’ambito delle nostre competenze, permette di installare telecamere nei nidi a garanzia della sicurezza dei nostri figli». La legge a cui fa riferimento il presidente regionale è stata approvata in consiglio sei mesi fa, e a breve dovrebbero vedersi i primi effetti. «L’obiettivo – ha ricordato l’assessore alle Politiche per la famiglia, Silvia Piani, fra coloro che hanno promosso l’introduzione delle telecamere nelle scuole – è tutelare i nostri bambini prevenendo i maltrattamenti e favorendo, a tale scopo, l’installazione su base volontaria dei sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



BRESCIA, MAESTRE FERMATE PER MALTRATTAMENTI

Tre maestre di un asilo della provincia di Brescia sono state fermate per maltrattamenti. Ancora una volta ci troviamo costretti a raccontare una vicenda di violenze fisiche e psicologiche nei confronti di bambini indifesi, solo l’ultimo dei numerosi casi emersi negli ultimi mesi. L’istituto per l’infanzia in questione ha sede in quel di Rodengo Saiano, una cittadina che dista una ventina di chilometri dal capoluogo di provincia lombardo. Stando a quanto riportato da numerosi organi di informazione online, a cominciare da TgCom24.it, il gip ha disposto l’obbligo di firma per tre maestre, nonostante la procura di Brescia avesse chiesto gli arresti ai domiciliari. Un’indagine, quella della polizia di stato, iniziata diversi mesi fa, precisamente a dicembre dello scorso anno, scattata dopo la denuncia di alcuni genitori degli alunni frequentati l’asilo suddetto.



BRESCIA, 3 MAESTRE FERMATE PER MALTRATTAMENTI IN ASILO

Alcuni mamma e papà avevano notato un cambiamento negli atteggiamenti dei propri figli, che non andavano più all’asilo con il sorriso, e di conseguenza hanno deciso di raccontare il tutto agli inquirenti. Un’ulteriore conferma si è avuta dopo il racconto di una ex dipendente dello stesso istituto scolastico, che aveva denunciato il comportamento scorretto delle sue vecchie colleghe. E’ quindi scattata l’indagine che si è avvalsa anche dei filmati registrati dalle telecamere installate segretamente presso l’edificio, dopo di che è scattato il fermo da parte della squadra mobile della questura per maltrattamenti su bambini. Nelle immagine raccolte si vedono le tre insegnanti rivolgersi con parolacce ai piccoli, e si notano anche degli spintoni. Inoltre, gli inquirenti ritengono che le tre maestre avrebbero inferto delle punizioni eccessive, come ad esempio il lasciare al digiuno i bambini, o il non cambiargli il pannolino sporco. Ancora una volta si attualizza la questione delle telecamere obbligatorie negli asili e in tutti gli istituti scolastici, proprio come deterrente contro queste situazioni.