Proseguono le indagini sul cadavere smembrato in 15 pezzi e conservato in quattro sacchi neri ritrovati a Paline, frazione di Borno, in provincia di Brescia. La sua identità è ancora sconosciuta, anche perché il volto della donna non è riconoscibile, in quanto deturpato. A Storie Italiane si è parlato di bruciature, ma non si esclude che il volto sia stato sfigurato con l’acido. L’ipotesi che si sta facendo strada è che sia stata sfregiata col fuoco, poi fatta a pezzi e probabilmente congelata. Di sicuro è stato trovato in avanzato stato di decomposizione, tanto da far credere che il decesso potrebbe essere avvenuto molto tempo fa.
Le uniche informazioni certe che si hanno riguardano la sua corporatura esile: è alta circa un metro e 60 centimetri. Inoltre, non si riesce a risalire all’età precisa. Sulla vittima sono state eseguite le analisi delle impronte digitali, che però non hanno fornito alcun riscontro. I carabinieri stanno vagliando le denunce di scomparse, ma l’omicidio potrebbe essere avvenuto anche fuori dalla Lombardia. Per quanto riguarda le cause della morte, si attende l’esito dell’autopsia.
CADAVERE DECAPITATO E FATTO A PEZZI: LE INDAGINI
Come emerso nelle ultime ore, e riportato oggi da Storie Italiane, si stanno analizzando anche i tatuaggi della donna, che potrebbero aiutare a risalire alla sua identità. Ma non si esclude che l’assassino abbia dato fuoco al cadavere proprio per cancellarli e non consentirne il riconoscimento. Dunque, non si esclude nessuna pista. L’autopsia per ora ha confermato che la vittima è una donna di altezza media, con pelle chiara e capelli scuri, un’età apparante tra 30 e 55 anni.
Gli investigatori hanno acquisito i dati delle celle telefoniche e delle telecamere presenti sulla strada che da Borno conduce verso Dosso di Azzone, in Val di Scalve, nella speranza che l’abbandono sia avvenuto pochi giorni prima del ritrovamento, che è avvenuto domenica alle ore 15:30 circa. Infatti, un uomo che è stato sentito da Bresciaoggi ha riferito che i sacchi venerdì non erano presenti in quel luogo. Per quanto riguarda l’analisi delle impronte digitali che non ha dato risposte sull’identità, potrebbe essere una straniera senza permesso o una persona senza passaporto che non ha mai avuto a che fare con la giustizia.