Pacco bomba all’indirizzo del presidente di Confindustria Brescia, Giuseppe Pasini. La notizia è stata riportata dai colleghi dell’Huffington Post, che ne forniscono i dettagli: il pacchetto di colore rosso, era grande più o meno come un foglio A4, ed è stato recapitato nella sede della Feralpi Group ma non è stato rivendicato, visto che al suo interno non vi era alcun biglietto ne tanto meno un messaggio. Il pacco è stato consegnato alla Digos, e il presidente degli industriali di Brescia è stato successivamente messo sotto scorta. Numerosi i messaggi di solidarietà all’indirizzo di Pasini, come quello di Maria Furlan, la segretaria generale della Cisl, che attraverso Twitter ha scritto: “un fatto grave e inquietante. Sono episodi da non sottovalutare in una fase difficile per il paese e per il mondo del lavoro dove occorre coesione, unità e senso di responsabilità comune”. Ha espresso vicinanza anche Marco Bonometti, presidente di confindustria Lombardia, che sottolinea la necessita di “recuperare un sentimento di coesione nel Paese per superare questa fase delicata e le sfide che attendono l’Italia. Ci adopereremo sempre per combattere la cultura anti-impresa, che purtroppo aleggia ancora nel nostro Paese: l’impresa è e rimarrà centrale per la crescita e lo sviluppo del nostro territorio”.
PACCO BOMBA A GIUSEPPE PASINI, NUMEROSI I MESSAGGI DI SOLIDARIETÀ
Maurizio Landini si è unito al coro di dissenso, commentando con le parole “episodio grave” e aggiungendo che “Il paese e il mondo del lavoro stanno già vivendo una delle fasi più difficili della loro storia ed episodi come questo gettano una luce inquietante. Il sindacato anche negli anni più bui della nostra repubblica è sempre stato un presidio di democrazia e di contrasto a fenomeni come quello avvenuto a brescia che nulla hanno a che vedere con il confronto e la lotta democratica dei lavoratori e delle lavoratrici”. Attilio Fontana, presidente della regione Lombardia, ha espresso la sua solidarietà e la sua vicinanza a Pasini, dicendo: “Mi auguro che le indagini portino ad individuare i mandanti di questo vile gesto”. Ricordiamo che Pasini è il terzo industriale lombardo minacciato: oltre a Bonometti anche Stefano Scaglia, numero uno della Confidustria Bergamo è stato vittima di minacce.