Il cadavere trovato ieri a Temù è di Laura Ziliani, la vigilessa scomparsa l’8 maggio scorso. Gli inquirenti non hanno dubbi, ma l’ultima parola spetta alla scienza. Quindi, si attende l’esito dell’esame del Dna che è stato disposto dalla Procura di Brescia. Poi si eseguirà l’autopsia sul corpo saponificato, in avanzato stato di decomposizione e irriconoscibile. Le prime risposte sicure sull’identità del cadavere dovrebbero arrivare entro il weekend. Gli esami medici e biologici sono stati affidati al dipartimento di medicina legale degli Spedali civili di Brescia. Il cadavere è stato ritrovato dietro un cespuglio a pochi passi dal fiume Oglio, una zona battuta spesso durante le ricerche dei mesi scorsi. La macabra scoperta è stata fatta da una famiglia di turisti. Il cadavere era praticamente senza vestiti, a parte l’intimo, e senza scarpe. Tutti aspetti su cui si sta indagando.



Il giornalista Marco Oliva, conduttore di vari programmi di TeleLombardia, ha evidenziato una cosa singolare a Morning News: «Secondo il sindaco, e questo va verificato, il cadavere è stato posizionato su quel greto e ricoperto, nascosto. Poi le piogge dei giorni scorsi hanno fatto alzare le acque, che hanno portato via la copertura e quindi è stato visibile il corpo. Per questo parla di omicidio. Qualcuno deve aver scientemente trasportato il corpo su quel greto del fiume, fatto un’operazione di copertura». Ma il giornalista ha ricordato che il torrente è molto basso, si può attraversare con l’acqua che arriva alle ginocchia. Quindi, non si può pensare di nascondere un cadavere o aspettarsi che il corpo venga trascinato. «Potrebbe essere stato portato dove le acque sono più alte e nascosto con un’operazione che ha delle incredibile. Possono averlo trasportato le figlie? E come?». Altre domande a cui trovare risposta. (agg. di Silvana Palazzo)



LAURA ZILIANI, CADAVERE TROVATO A TEMÙ È SUO?

Macabro ritrovamento a Brescia, dove lungo un torrente è stato rinvenuto il cadavere di una donna. Il corso d’acqua è quello che porta alla centrale idroelettrica di Temù. L’area, dunque, si trova a circa 500 metri più a sud rispetto a dove è stata trovata la scarpa di Laura Ziliani, la 55enne scomparsa l’8 maggio. Sul posto è arrivata la Scientifica dei carabinieri per eseguire le prime indagini, che sono tutt’altro che semplici, anche perché il corpo risulta irriconoscibile. L’area era stata battuta a lungo durante le ricerche di Laura Ziliani, era stata anche svuotata la stessa centrale idroelettrica. Di lei non si avevano notizie da maggio, quando era uscita per una passeggiata senza però più tornare a casa. Le sue tracce si persero nei pressi di Villa Dalegno. La Procura di Brescia per questa vicenda aveva iscritto nel registro degli indagati due delle tre figlie dell’ex vigilessa, ponendo sotto sequestro l’abitazione di Temù di una delle due indagate, e il fidanzato della maggiore. L’inchiesta è per omicidio volontario e occultamento di cadavere.



LAURA ZILIANI, TRE MESI DALLA SCOMPARSA

Sono passati esattamente tre mesi dalla scomparsa di Laura Ziliani. L’ultima segnalazione è quella di una giovane che dice di averla vista sullo sterrato che porta in località Gario, sopra Villa Dalegno, zona che la donna avrebbe voluto raggiungere per l’escursione. Le due figlie sono indagate a causa delle incongruenze nei racconti delle due. Ad esempio, nessuna delle telecamere di Temù ha ripreso la donna nelle prime ore della mattinata di sabato ma, se avesse compiuto il percorso descritto dalle figlie, allora il passaggio sarebbe stato registrato da qualche parte. Invece il suo smartphone è stato trovato nella cantina usata come deposito per l’attrezzatura da montagna, incastrato tra una panca e le scale. Per gli inquirenti potrebbe essere caduto lì accidentalmente. Un’amica a tal proposito ha raccontato che Laura Ziliani non dimenticava mai il telefono e aveva sempre acceso l’orologio gps, che però non è stato mai ritrovato né localizzato.