Brescia: condannato Ezio Galesi per il femminicidio di Elena Casanova

Si concluso il processo di primo grado contro Ezio Galesi che ad ottobre 2021 aveva ucciso la ex compagna, Elena Casanova, a Castegnato in provincia di Brescia. La richiesta del pubblico ministero è stata accolta dalla Corte d’Assise che ha riconosciuto all’uomo una condanna all’ergastolo, mentre non sarebbe stata accolta la richiesta del legale della parte civile di un risarcimento da 400mila euro.



Assente nell’aula di Brescia, per il condannato Ezio Galesi è stata esclusa l’ipotesi della premeditazione, “ma ha preordinato l’omicidio, come dimostrano gli spostamenti della vittima e del suo assassino”. Secondo il pubblico ministero Carlo Pappalardo, citato da La stampa, insomma, “i due si sono incontrati e lui ha detto di aver deciso di ucciderla quando l’ha vista sorridere”. Il pm di Brescia sostiene che, dopo l’incontro, Galesi è andato a casa “prende il martello e tende l’agguato mortale a Elena”. “Non accettava di essere stato lasciato“, spiega ancora il pm parlando dell’omicidio di Elena Casanova, “da tempo aveva un risentimento nei confronti di quella che poi è diventata la sua vittima”.



Cosa è successo ad Elena Casanova

L’omicidio di Elena Casanova a Brescia è avvenuta la sera del 20 ottobre 2021. In quella giornata Elena e Galesi si sono incontrati per caso in un negozio. “Quando l’ho vista ridere mi è scattato qualcosa e ho deciso di ucciderla”, avrebbe raccontato lui durante uno dei processi che si sono tenuti lo scorso anno. L’uomo, in preda alla rabbia, sarebbe tornato a casa sua per prendere un martello, appostandosi sotto casa della sua futura vittima.

Incrociata la donna sotto casa sua a Brescia, Galesi avrebbe prima infranto il finestrino della sua auto, colpendo almeno 16 volte con il martello la sua ex compagna. In un primo interrogatorio, l’uomo aveva detto che “in quel momento la volevo uccidere”, salvo poi ritrattare la versione, sostenendo di non provare in realtà nessun sentimento per la sua ex compagna, dicendo di non voler rispondere alla domanda. Nella corso della prima udienza, sempre a Brescia, era stata disposta ad ottobre 2022 la perizia psichiatrica per Galesi, mentre a novembre nella seconda udienza il nuovo compagno della vittima aveva detto che lui e Casanova da tempo erano spaventati dall’uomo, che li perseguitava tagliando le gomme dell’auto, oppure lasciando scritte minacciose rivolte alla donna sui muri vicino a casa sua.