La Brexit regala un altro colpo di scena: il Regno Unito sembra infatti destinato ad elezioni anticipate nel giro di breve tempo, indicativamente attorno ai primi di dicembre. Come riferisce l’edizione online dell’agenzia Ansa, l’opposizione laburista, dopo il rifiuto di ieri di appoggiare la mozione presentata dai Tory del premier Boris Johnson, di sciogliere la Camera dei Comuni per tornare al voto, ha deciso di dare oggi il proprio ok, “attraverso – come si legge sull’Ansa – la revisione legislativa ordinaria proposta”. A darne notizia è l’emittente radiofonico Bbc, a margine di una riunione del “governo ombra” di Corbyn, il leader dell’opposizione laburista. Non sono comunque ancora chiare le condizioni del sì, ma la decisione è stata ufficializzata dallo stesso Corbyn spiegando: “Ho costantemente detto che noi eravamo pronti alle elezioni a patto che una Brexit no deal fosse fuori dal tavolo – le sue parole – Ora noi abbiamo saputo dall’Ue che l’estensione dell’articolo 50 (sull’uscita del Regno dal club dei 27) è confermata fino al 31 gennaio 2020, per i prossimi tre mesi. E quindi la nostra condizione è soddisfatta”. Corbyn ha aggiunto e concluso: “Noi intendiamo lanciare adesso la più radicale campagna di cambiamento del Paese che si sia mai vista”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LE ULTIME SULLA BREXIT, FRA RINVIO ED ELEZIONI
La Brexit è stata rinviata al 31 gennaio. Manca solo l’ufficialità, ma la Gran Bretagna potrà lasciare l’Unione Europea fra poco pi di tre mesi, ed eventualmente anche prima, visto che l’ultima approvata è una proroga flessibile, ovvero, una flexension per dirla in gergo tecnico. La notizia è stata anticipa dal presidente del consiglio europeo Donald Tusk, via Twitter, specificando che vi saranno delle finestre intermedie d’uscita a fine novembre e a fine dicembre, in cui eventualmente Londra potrà dire addio agli stati membri in caso di accordo. L’incertezza regna sovrana dalle parti di Westminster, con il premier Boris Johnson che nel frattempo ha subito un’altra bocciatura, dopo che la mozione presentata dal governo per le elezioni anticipate al 12 dicembre è stata respinta dal parlamento. L’ex sindaco di Londra punta a tornare il prima possibile al voto per provare ad ottenere una maggioranza più consistente, e di conseguenza, raggiungere un accordo d’uscita più agevole, ma al momento il governo gli sta mettendo i bastoni fra le ruote.
CAOS BREXIT: COSA SUCCEDERA’?
Johnson per ora ha perso su tutto, a cominciare dal nuovo rinvio, scenario che lo stesso ha sempre bandito. Un’uscita che sembrava possibile fino a pochi giorni fa, dopo che lo stesso Premier aveva raggiunto un’intesa soddisfacente con l’Ue, ma questa è stata bocciata dalla Camera dei Comuni, sia dall’opposizione quanto dall’Irlanda del Nord, e di conseguenza si è dovuto rinviare la Brexit per l’ennesima volta nell’ultimo anno. A questo punto non è da escludere che Bruxelles “imponga” in qualche modo un secondo referendum a Londra, e in quel caso si potrebbe aprire uno scenario differente nel caso in cui alla fine vincesse il partito del “remain”. Da Londra per ora è tutto, ma la sensazione circolante è che il libro sulla Brexit non sia ancora vicino alla parola fine, e che da qui al prossimo 31 gennaio 2020 potrebbe succedere davvero di tutto.