Brexit, nuovi accordi sulla cittadinanza

L’Alta Corte inglese, ovvero uno degli ordinamenti giudiziari superiori incaricato di sorvegliare su corti e tribunali minori, ha preso una decisione importante per la Brexit e per tutti i cittadini europei che vivono in Gran Bretagna. La decisione andrà ad incidere su quella che si chiama residenza provvisoria (o pre-settled status in inglese) e che permette di ottenere lo status sociale ed economico di cittadino, pur non essendolo formalmente, per un periodi di 5 anni.



Con l’introduzione della Brexit, infatti, si era deciso che i cittadini europei sarebbero stati liberi di concludere il periodo di residenza provvisoria, salvo poi perdere i loro diritti senza una nuova trafila burocratica di richiesta di residenza. L’Alta Corte, in merito a questo argomento, ha deciso che al termine della durata della residenza provvisoria, l’individuo non perderà automaticamente i suoi diritti ma, invece, se li vedrà convalidati automaticamente, diventando di fatto un cittadino inglese. Insomma, tutti i cittadini europei rimasti in Gran Bretagna dopo la Brexit e che a breve vedranno cadere i loro permessi di cittadinanza provvisoria, potranno ora diventare cittadini inglesi senza nessuno sforzo aggiuntivo per ottenere la cittadinanza.



Brexit: gli accordi tra Gran Bretagna ed Europa

La decisione presa dall’Alta Corte in merito ai cittadini europei e alla Brexit, insomma, sembra essere decisamente importante, anche e soprattutto per i quasi 600 mila cittadini italiani che attualmente sono i Gran Bretagna grazie al programma chiamato Settlement Scheme. Questo si configurava in una serie di accordi tra GB ed Europa, che permette una più semplice regolarizzazione degli europei che chiedono di vivere sul territorio inglese, nonostante la Brexit.

Tra questi 600 mila italiani che hanno aderito al programma, a quanto riferisce il Corriere della Sera, circa il 40% avrebbe ottenuto, in fase di richiesta, solamente la residenza provvisoria. Al termine di questa si sarebbero trovati con lo status di immigrati illegali, con la conseguenza piuttosto concreta che le autorità li avrebbero allontanati con la forza. Ora l’Alta Corte, in base ad un esposto presentato dall’Autorità Indipendente di Monitoraggio (che controlla proprio la corretta applicazione degli accordi europei), gli ha riconosciuto l’accesso automatico alla cittadinanza al termine della provvisorietà, mentre il Ministro degli Interni avrebbe già annunciato pubblicamente di essere intenzionato a fare ricorso.