LONDRA – L’Unione europea ha dato il via libera a intensi negoziati con il team britannico a Bruxelles. Non è tuttavia stato confermato se i negoziatori siano entrati nella fase “tunnel”, un tecnicismo che significa che entrambe le controparti starebbero lavorando per raggiungere un accordo, mentre nulla deve trapelare all’esterno.
Il fatto che i negoziati sulla Brexit siano ripresi è una buona notizia, anche se non rappresenta una garanzia che si trovi un accordo. Gli ostacoli sono ancora molti e infatti da entrambe le parti i commenti sono improntati alla cautela. Tuttavia, qualcosa si è mosso. L’incontro tra il premier britannico Boris Johnson e la sua controparte irlandese Leo Varadkar in un maniero della campagna del Cheshire, proprio mentre alcuni leader di Bruxelles inveivano contro Johnson, sembra aver portato a una specie di svolta. Resta tuttavia, per il momento, il mistero su quali concessioni siano state fatte, da una parte o dall’altra, per arrivare a credere che esiste “la via per un accordo”, nelle parole del Premier irlandese.
In questa saga della Brexit, Varadkar è una figura importante. È il premier della Repubblica d’Irlanda, il Paese europeo che, confinando con l’Irlanda del Nord (Regno Unito), rappresenta la frontiera Ue-Uk. Se la sua posizione e quella di Johnson si sono effettivamente avvicinate e se i negoziatori riusciranno nei prossimi giorni a tradurre questo risultato in dettagli tecnici sui quali l’Ue e il Regno Unito possano raggiungere un compromesso, allora si può cominciare a credere che si materializzi un accordo dell’ultimo momento per la Brexit.
L’ex primo ministro Theresa May ci ha messo tre anni, ora mancano meno di tre settimane. Ma la May non ha mai agitato la minaccia di una no-deal Brexit, che invece Johnson e il suo Governo hanno sempre detto di essere disposti a fare, se non si trova un accordo. L’incombere di questa possibilità sta mettendo a tutti una gran fretta, perché nessuno vuole che si materializzi.
Ieri il ministro per la Brexit, Stephen Barclay, è volato a Bruxelles per un incontro con il capo negoziatore Ue Michel Barnier. Al termine dell’incontro, entrambi sorridenti, hanno parlato di colloqui “costruttivi”. Barnier ha detto davanti alle telecamere che ci vuole pazienza perché “la Brexit è come scalare una montagna”. Tra i mille ostacoli che si troveranno lungo la strada c’è il Parlamento britannico, quanto mai diviso, che dovrà approvare l’eventuale accordo e che sabato 19 ottobre si riunirà in seduta straordinaria. Quella sarà una giornata decisiva per la Brexit.