In Uk l’effetto Brexit tornerà a farsi sentire pesando sul settore alimentare, come accaduto già nei mesi scorsi, i consumatori e i dirigenti della grande distibuzione temono un nuovo svuotamento degli scaffali dei supermercati che costringerà ad un razionamento degli acquisti del settore dei prodotti freschi ortofrutticoli. Questo perchè entreranno in vigore ulteriori restrizioni all’import di alimentari che provengono dai paesi dell’Unione Europea.
A lanciare l’allarme è stato anche il quotidiano The Independent, che in un articolo ha evidenziato i rischi e le conseguenze che potrebbero abbattersi su tutti i consumatori in Gran Bretagna, nel caso venisse approvato il nuovo pacchetto di controlli e dazi doganali. Cioè non solo di non trovare abbastanza scorte di cibo fresco e frutta e verdura, ma anche di dover subifre un ulteriore aumento generale dei prezzi dei beni di consumo alimentare. Tutto ciò dovrebbe entrare in vigore a partire dal prossimo ottobre con norme già decise dal precedente governo guidato da Boris Johnson.
Brexit, scattano nuove regole e controlli doganali per import prodotti freschi da Ue
La Brexit continuerà a produrre conseguenze su imprese e consumatori. A partire dal prossimo ottobre saranno in vigore nuove regole sull’import di prodotti freschi dall’Unione Europea, queste prevederanno, tra le altre cose anche l’innalzamento dei dazi doganali e una serie di controlli stringenti sulla provenienza dei prodotti e certificazioni che per la maggior parte delle verdure e frutta attualmente importate non vengono rispettate, perchè molto più severe rispetto a quento previsto per gli agricoltori europei.
L’allarme è stato dato dagli imprenditori del settore della grande distibuzione, che ora chiedono, attraverso un appello lanciato tramite le pagine del giornale The Independent, nel quale si chiede un intervento di revisione di queste restrizioni, altrimenti, avvertono, “Moltissime piccole aziende potrebbero rischiare il fallimento, oltre ai disservizi per i consumatori che non troverebbero sufficiente merce da acquistare, e i pochi prodotti a norma saranno razionati e quindi avranno un prezzo decisamente superiore“. Sarà inoltre interessato anche il mercato della carne, per il quale sono previsti controlli alle frontiere, per i quali gli importatori dovranno pagare fino a 40 sterline, per poi rischiare di dover rimandare indietro la merce se giudicata “non conforme“. Nick Allen, presidente dell’associazione macellai britannici ha dichiarato “Con queste regole, è evidente che i produttori europei dirotteranno la merce altrove e lasceranno i nostri scaffali vuoti“.