La Brexit torna ad essere un miraggio e un “oggetto” misterioso. Quando la Gran Bretagna sembrava pronta ad uscire in maniera “ordinata” dall’Unione Europea dopo l’accordo fra il premier Johnson e Bruxelles, è arrivato il nuovo stop. Il parlamento ha votato no all’intesa e da lì la situazione è degenerata, piombando nel caos. Alla situazione attuale lo stato delle cose è il seguente: nella serata di ieri la Camera dei Comuni ha prima approvato con 329 voti favorevoli e 299 contrari i principi dell’accordo di Brexit, per poi bocciare la tabella di marcia accelerata (il nuovo voto era previsto fra oggi e domani, 24 ottobre), che Johnson aveva stilato per chiudere la vicenda e uscire dall’Europa entro il 31 ottobre, la data prestabilita da tempo. A questo punto il tutto torna in stand-by, con il primo ministro che si è rimesso in contatto con i vertici Ue, che dovrebbero concedere un nuovo rinvio al 31 gennaio 2020, quindi tre mesi dopo l’attuale scadenza.
BREXIT, NUOVO RINVIO A GENNAIO 2020?
Resta sullo sfondo lo scenario della Brexit hard, l’uscita senza accordo, ma si tratta di un’ipotesi alquanto improbabile che nessuno vuole attuare, e lo si capisce anche da quanto aveva scritto su Twitter il presidente del consiglio europeo Donald Tusk, prima del voto di ieri a Londra: “lo scenario di una Brexit no-deal non sarebbe mai stata la decisione dei capi di stato Ue”. Difficile, come riferisce anche l’edizione online de Il Sole 24 Ore, che la situazione sia cambiata nel frattempo, a meno che quegli stati membri dell’Unione Europea, stufi dei troppi rinvii, non approvino un no-deal, come ad esempio la Francia, che più volte ha lanciato moniti nei confronti di Londra. Nel frattempo monta l’ipotesi del voto-anticipato, come ventilato ormai da settimane da parte dell’ex sindaco di Londra. Uno scenario che torna fortemente d’attualità soprattutto se alla fine arriverà il nuovo rinvio di tre mesi: Johnson spera infatti di incassare, dopo le elezioni, una maggioranza più solida di modo di far passere agevolmente una volta per tutte la vicenda Brexit, ma siamo sicuri che ci riuscirà?