Brexit, nessun ultimatum da parte dell’Unione Europea: Londra smentisce le indiscrezioni circolate nelle ultime ore. Come riporta l’Ansa, Downing Street ha negato «la scadenza artificiale del 30 settembre» di cui ha parlato la presidenza di turno finlandese dell’Ue. Un portavoce del governo di Boris Johnson ha tenuto a precisare inoltre che la Gran Bretagna non è intenzionata ad accettare ultimatum, mettendo nel mirino il Consiglio Europeo del 17-18 ottobre come termine ultimo per un’intesa. E Johnson continua a evidenziare che il 31 ottobre Londra darà il suo addio all’Unione Europea a prescindere da eventuali accordi. Nelle ultime ore sono state inviate a Bruxelles «una serie di proposte tecniche confidenziali» riguardanti alternative al backstop, delle bozze (non-papers) e non dei documenti a cui aveva fatto riferimenti un portavoce Ue. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



BREXIT: OGGI SI DECIDE PER LA CHIUSURA DEL PARLAMENTO

Si terrà nella giornata odierna la terza nonché ultima udienza presso la corte suprema della Gran Bretagna, in merito al procedimento che dovrà decidere la legittimità o meno dell’atto di Boris Johnson di sospendere il parlamento fino alla data del prossimo 14 ottobre. Non è ben chiaro quando verrà emesso il verdetto, forse domani, o forse in serata, non si sa, ma è logico pensare che la sentenza sarà legata univocamente al destino del Regno Unito. Il risultato è molto incerto anche perchè l’Alta Corte di Londra aveva di fatto approvato l’operato del governo Boris Johnson, o meglio, si era rifiutata di decidere, dichiarandosi incompetente in materia. L’alta corte della Scozia, invece, aveva ritenuto illegale il comportamento del primo ministro britannico, accusandolo di aver appunto utilizzato in maniera illegittima il mezzo politico della prorogation o sospensione. Oggi interverranno l’ex premier John Major, nonché Gina Miller, leader degli attivisti pro-remain. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



BREXIT, UE “SERVE PIANO ENTRO 12 GG”

Ultimatum dell’Unione Europea all’Inghilterra e al premier Boris Johnson sulla Brexit. Sta per scadere il tempo entro il quale Londra dovrà presentare un piano convincente per un’uscita ordinata dall’UE. Come spiega l’edizione online di Repubblica, il primo ministro britannico avrà a disposizione solamente 12 giorni, cioè fino alla fine di questo mese di settembre, per presentare una proposta scritta, altrimenti sarà “tutto finito”. A dichiararlo, come cita il network BBC, è il premier finlandese Antti Rinne, attuale presidente dell’Unione Europea. Un pensiero, ha aggiunto lo stesso numero uno UE, concordato con il collega transalpino Emmanuel Macron. Pronta la replica del governo britannico, con una fonte di Downing Street che si è rivolta alla BBC sottolineando che le proposte saranno fatte “a tempo debito”.



BREXIT, ULTIMATUM UE A JOHNSON

Si tratta di un vero e proprio monito quello dell’Unione Europea nei confronti di Londra, alla luce delle ridondanti voci che raccontano di un possibile nuovo ritardo nell’uscita, visto che a tutt’oggi non è stato ancora trovato un accordo che vada bene a tutte le parti in gioco. Per evitare questo nuovo “delay”, Johnson aveva provato a chiudere il parlamento per poi chiedere elezioni anticipate, ma in entrambi i casi era stato bocciato dalla Camera dei Comuni, compresi alcuni dei suoi colleghi di partito. Il premier aveva inoltre specificato che in occasione del prossimo vertice dell’Unione Europea, di scena il 17 ottobre, si sarebbe discusso del piano ordinato di uscita, ma nel contempo aveva specificato di voler portare il Regno Unito fuori dall’Unione entro e non oltre il 31 ottobre, anche a costo di un “no deal”, di un’uscita quindi senza accordo. Johnson ha aggiunto che i colloqui con i vertici europei sono positivi, e che a breve verrà presentata una proposta alternativa al famoso ‘backstop’ per l’Irlanda del Nord, clausola che il governo di Londra ha sempre ritenuto inaccettabile.