I BRICS si allargano: sei nuovi membri effettivi a partire dal primo gennaio del 2024. L’annuncio è stato dato dal presidente sudafricano Cyril Ramphosa: si tratta di Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti. “Come cinque paesi BRICS abbiamo raggiunto un accordo su principi-guida, standard, criteri e procedure del processo di espansione di cui si era discusso per un bel po’ di tempo”, le sue parole.
Con l’ingresso di Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, i Paesi della cooperazione “rappresenteranno il 36% del Pil mondiale e il 47% della popolazione dell’intero pianeta”, l’esultanza del presidente brasiliano Lula: “A questa prima fase se ne aggiungerà un’altra di ulteriore ampliamento”. Lula ha inoltre inviato un messaggio al suo omologo argentino, Alberto Fernández, felicitandosi per l’ingresso dell’Argentina nei BRICS: “Dedico un messaggio speciale al caro Alberto Fernández, presidente dell’Argentina, e grande amico del Brasile e dei Paesi in via di sviluppo. Continueremo ad avanzare fianco a fianco con i nostri fratelli argentini in un altro forum internazionale”.
Sei nuovi membri nei BRICS
Soddisfatto anche il presidente Xi Jinping, per il quale l’allargamento dei BRICS con altri sei Paesi “rappresenta un nuovo capitolo nella collaborazione dei Paesi emergenti e in via di sviluppo”. Il numero uno di Pechino ha inoltre parlato di espansione storica che dimostra l’impegno dei Paesi BRICS a cooperare in unità con tutti i Paesi in via di sviluppo: “L’iniziativa soddisfa le aspettative della comunità internazionale e serve gli interessi comuni dei Paesi emergenti e in via di sviluppo. L’espansione è anche un nuovo punto di partenza per la cooperazione dei Brics. Porterà nuovo vigore al meccanismo di cooperazione dei Brics e rafforzerà ulteriormente la forza per la pace e lo sviluppo nel mondo”. Tra i nuovi Paesi membri, da segnalare l’esultanza dell’Iran con il consigliere del presidente Mohammad Jamshidi: “L’appartenenza permanente al gruppo delle economie emergenti globali è considerata uno sviluppo storico e un successo strategico per la politica estera della Repubblica islamica”.