Bridgerton 2 non delude le attese e anche se è disponibile da poco più di una settimana è già al comando della speciale classifica delle serie tv più viste di sempre (sia in Usa che in Europa), superando se stessa, cioè la prima stagione, che aveva dominato durante l’anno “terribile” del primo lockdown.



Il risultato è ancora più sorprendente se pensiamo che i due protagonisti della prima stagione, la deliziosa Daphne Bridgerton interpretata da Phoebe Dynevor, e il Duca di Hastings, nei cui panni si è affermata la new entry del firmamento maschile Regé-Jean Page, dopo essere felicemente convolati a nozze, non compaiono affatto tra i protagonisti della nuova trama. Il Duca è in viaggio e Daphne, diventata nel frattempo mamma, si limita a pochissime apparizioni. Solo nel finale ricompare per assumere il ruolo della sorella saggia, che spinge il fratello Antony a farsi guidare principalmente dai sentimenti e dal cuore.



Bridgerton 2 corrisponde anche nel racconto a una nuova stagione dell’alta società inglese raccolta intorno alla corte della regina Carlotta. Siamo negli anni della “reggenza” (1811-1820) e Londra è dominata da feste e balli, spettacoli di fuochi di artificio e banchetti sfavillanti, il tutto all’interno di dimore lussuose, giardini fioriti e dai mille colori, con dame giovani e meno giovani intente a esibire vestiti impreziositi da strasse e gioielli di ogni tipo. Siamo ormai nel regno incontrastato delle produzioni di Shonda Rhimes, non ci si risparmia in nulla e la scenografia, i costumi (oltre 7.500), le musiche lasciano senza parole, rese poi ancora più inconfondibili dalla vittoria incontrastata dalla multirazialità e dal dominio assoluto delle donne.



Come nella prima stagione l’evento da cui tutto ha inizio è la scelta da parte della regina Carlotta del “diamante”, cioè della debuttante in grado di splendere tra tutte le giovinette della nobiltà giunte all’età da marito. A sconvolgere i pronostici della vigilia è l’arrivo a Londra dall’India della famiglia Sharma, composta dalla vedova Mary e dalle sue due bellissime figlie, Edwina e Kate. Quest’ultima è in realtà una donna di 26 anni – un’età troppo avanzata per debuttare – che concentra tutti gli sforzi per fare in modo che la sorella minore si sposi scegliendo un marito che le assicuri un futuro sicuro, recuperando quel posto in società perso dalla madre anni prima, quando si allontanò dalla famiglia per inseguire i suoi sogni di amore.

Sotto la protezione di Lady Danbury (la stessa sponsor del duca di Hastings), Edwina viene scelta a sorpresa dalla Regina. Da qui si dipana una lunga e contorta storia che coinvolge il primogenito dei Bridgerton, il visconte Antony, che giunto ormai alla decisione di sposarsi ha diritto, per grado nobiliare e ruolo, alla prima scelta. Antony decide che Edwina è la moglie giusta per lui, nonostante l’ostilità della sorella nei suoi confronti. Ma è proprio la forte personalità di Kate che attrae segretamente Antony. Sia lui che il resto della famiglia Bridgerton entrano però nel mirino di Lady Whistledown, le cui cronache anonime dei vizi e dei segreti dell’alta società turbano sempre di più i sonni dei nostri protagonisti, fino a condizionare i comportamenti della stessa Regina.

Ai protagonisti della prima stagione rimasti in scena come Golda Rosheuvel nei panni della Regina Carlotta e Adjoa Andoh nel ruolo di Lady Danbury, e oltre alla voce narrante di Julie Andrews, si aggiungono nei ruoli centrali Jonathan Bailey che interpreta Antony Bridgerton e l’attrice britannica di origini indiane Simone Ashley, che veste i panni della coprotagonista Kate Sharma. 

Il successo ottenuto ovviamente sta moltiplicando i progetti e il filone si è rivelato inesauribile. Così, oltre alla programmazione della terza e quarta stagione, è stata annunciata anche la produzione di un prequel dedicato alla giovane regina Carlotta. Personaggio storico finito decisamente nel dimenticatoio e che la serie tv ha avuto il pregio di far ritornare agli onori della cronaca.

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