La serie “Bridgerton” è appena uscita su Netflix e già è in cima alla sua classifica di visione durante le feste di Natale. Tratta da una serie fortunata di romanzi sentimentali in stile d’epoca, scritti da Julia Queen, e ideata da Chris Van Dusen, ha il marchio di Shonda Rhimes, che è dietro il successo di Scandal e Grey’s Anatomy. La serie divide: c’è chi la stronca e chi invece la esalta. C’è soprattutto il gossip, da qui il riferimento a Gossip Girl, con la vera protagonista che non si vede, ma la cui voce è di Julia Andrews.
Chi ha apprezzato Downton Abbey e The Crown è rimasto incuriosito da Bridgerton, ritrovandosi così davanti al pc o alla tv per scoprire come va a finire, chi sia davvero “Lasdy Gossip”, godendosi i 7.500 costumi cuciti per gli otto episodi, oltre all’avvenenza di metà cast. Considerando che ci sono ancora quasi una decina di libri, c’è decisamente futuro per la serie Bridgerton, un’altra scommessa vinta da Netflix.
BRIDGERTON, LA SERIE TV NETFLIX DIVIDE
Bridgerton è una serie già annunciata nel 2018 costituita da otto puntate, da un’ora ciascuna. La storia è prevedibile, ma Shonda Rimes è abile nel narrare il banale che scorre nelle storie, riuscendo comunque a stregare il pubblico. Uno degli aspetti che fa discutere è il sesso esibito: non mancano scene erotiche anche spinte, quindi la serie non è appropriata per le famiglie. Promossa la colonna sonora, mix di cover pop rock suonate dal Vitamin Strings Quartet, un quartetto d’archi. Grande la cura anche degli ambienti e degli interni. La serie è di evasione, quindi risulta gradevole per chi non cerca nulla di impegnativo, ideale per gli appassionati di racconti in costume e di storie romantiche. Non ci sono abissi dell’anima o sfide, è una commedia frivola che si pone come obiettivo quello di raggiungere il successo di “The Crown” e “Downton Abbey” tra rituali romantici, scandali, gossip e nobiltà con il lusso e la magnificenza a far da scenario.