C’è un’alleanza tra vecchi membri delle Brigate Rosse e gruppi di antagonisti toscani. Si tratta di un fronte eversivo su cui la procura antiterrorismo di Firenze ha avviato inchieste e accumulato informative d’indagine. Lo svela Repubblica, aggiungendo che investigatori specializzati in questi mesi hanno registrato un collegamento pericoloso, ravvisando che la «minaccia anarcoinsurrezionalista» è «la più concreta e vitale, caratterizzata da componenti militanti determinate a promuovere, attraverso una propaganda di taglio fortemente istigatorio, progettualità di lotta incentrate sulla tipica azione distruttiva».
Dunque, i cattivi maestri dal passato armato sarebbero tornati, muovendosi in sintonia con i giovani estremisti, a cui consiglierebbero strategie e obiettivi di lotta comune. Anche se continuano a usare il gergo del passato, quando erano una banda armata, le loro forme di rivolta potrebbero assumere fisionomie nuove, visto che sono espressione di un’altra cultura. Proprio questo è un aspetto nuovo e poco esaminato. Ma c’è un’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli, secondo Repubblica.
“ALLEANZA TRA CATTIVI MAESTRI DELLE BR E GIOVANI ESTREMISTI”
La fase storica della lotta armata si è chiusa trent’anni fa, ma ora potrebbe aprirsi una nuova fase che vedrebbe protagonisti chi ha fatto parte delle Brigate Rosse, liberi di circolare dopo aver scontato la pena, e anarco insurrezionalisti. Due mondi che non dovevano incrociarsi e su cui, secondo Repubblica, c’è un’analisi investigativa la cui attenzione è molto alta. L’intelligence ha riscontrato una propensione alla sovversione verso l’intero “sistema”, ma obiettivi e modalità operative sono diversificate. Ci sono antimilitarismo e lotta alla “repressione”, a cui si aggiungono gli altri fronti tradizionali dell’opposizione al progresso tecnologico e all’istituto del 41 bis. I primi segnali sono emersi con le manifestazioni di protesta in favore di Alfredo Cospito, leader della Federazione anarchica informale/Fronte rivoluzionario internazionale, e ora starebbe proseguendo «sotterraneamente, anche su suggerimento dei cattivi maestri delle Br».
Gli investigatori hanno documentato anche il supporto di compagini dell’antagonismo di sinistra e di collettivi studenteschi in vertenze occupazionali delicate, con l’obiettivo di favorire «la trasposizione su un piano di militanza politico-ideologica delle specifiche rivendicazioni dei lavoratori». Repubblica, a conferma che il fenomeno è molto attenzionato dalla magistratura toscana e dalle forze dell’ordine, evidenzia che il procuratore generale di Firenze, Ettore Squillace Greco, nella sua relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha ricordato che è «rilevante l’aumento delle iscrizioni», cioè degli indagati, «per reati di terrorismo dove si registra un +53,85%» rispetto all’anno precedente. Ma l’inchiesta sull’avvicinamento tra questi due mondi eversivi è appena cominciata.