Cannibali, selvaggi e degeneri“: questo sarebbero gli abitanti dell’isola della Riunione secondo Brigitte Bardot, che di conseguenza è stata citata in giudizio davanti al tribunale di Saint Denis, il capoluogo di questa isola dell’oceano Indiano che costituisce ancora oggi un dipartimento e regione d’oltremare della Francia.



La Riunione insomma è uno dei resti dell’impero coloniale francese e anche Brigitte Bardot sembra essersi fermata a qualche decennio fa, mettendo in questo caso in evidenza tutti i suoi 85 anni, non dal punto di vista fisico per quella che è stata un’icona del cinema quanto per le idee dal sapore appunto… coloniale verso gli abitanti della Riunione. Il tribunale dell’isola la accusa dunque di “dichiarazioni razziste” contro gli abitanti di Riunione, paradiso terreste a est del Madagascar, non lontano dalle isole Mauritius, possedimento francese fin dal lontano 1710.



Tra l’altro bisogna anche osservare purtroppo che questo non è il primo procedimento per incitamento all’odio razziale aperto in Francia contro Brigitte Bardot, paladina dei diritti degli animali ma evidentemente con qualche problema con gli esseri umani. L’oggetto del contendere in questo caso è una lettera che Brigitte Bardot indirizzò il 19 marzo 2019 al prefetto della Riunione (come detto, dipartimento d’oltremare della Francia) in qualità di presidente della Fondazione animalista che porta il suo nome.

BRIGITTE BARDOT, INSULTI AGLI ABITANTI DELLA RIUNIONE

In questa lettera, peraltro indirizzata anche a diversi organi di comunicazione della Riunione, Brigitte Bardot denunciava i maltrattamenti inflitti ai cani da parte degli abitanti dell’isola dell’oceano Indiano, invocando di porre fine a queste pratiche. Un’intenzione che poteva essere nobilissima, peccato però che Brigitte Bardot abbia decisamente sbagliato il tono della missiva: la Riunione è definita dunque “isola del diavolo“, abitata da popolazioni native che hanno ancora mantenuto “i loro geni di selvaggi” impregnati di “usanze ancestrali e tradizioni barbare“, tanto da spingere Brigitte Bardot a condannare l’intera popolazione della Riunione come “degeneri“.



Il problema naturalmente sta in questa generalizzazione: nell’ardore della causa animalista, la leggendaria BB si è lasciata prendere la mano e l’invettiva ha finito per colpire tutti indistintamente, con toni francamente razzisti, come quando ricorda “il cannibalismo dei secoli passati” per dimostrare che si tratterebbe di una popolazione ancora oggi selvaggia. Grande sdegno è stato espresso alla Riunione dall’intera popolazione e molte associazioni si sono mobilitate contro Brigitte Bardot, anche nella Francia metropolitana.

Il procuratore di Saint Denis, pur riconoscendo l’impegno di BB in favore degli animali, ritiene inaccettabili gli insulti e il giudice istruttore gli ha dato ragione, disponendo l’apertura di un procedimento a carico di Brigitte Bardot. Nei prossimi mesi dunque l’attrice si dovrà presentare in tribunale alla Riunione: era già successo nel 2011, quando la Bardot fu multata di 15.000 euro.