Britney Spears ha recentemente dato una testimonianza importante sulla tutela giudiziaria che ha il padre Jamie su di lei. Rivolgendosi pubblicamente alla corte per la prima volta dopo tredici anni in cui è iniziato il vincolo legale tra i due, la popstar ha fornito un resoconto molto forte e inquietante durante l’udienza. Ha rivelato finalmente di non essere felice, di essere depressa e di piangere ogni giorno per la situazione in cui si trova. Inoltre, hanno fatto il giro del web le sue dichiarazione in merito al fatto di desiderare un figlio ma non poterlo fare perché costretta a prendere contraccettivi.



Stando ai primi risultati dopo l’udienza, un avvocato di Britney Spears dovrebbe presentare un’istanza di recessione per esonerarla dalla tutela paterna. Cosa che però la cantante non sapeva: “Mi scuso per la mia ignoranza. Il mio avvocato, Sam, ha avuto molta paura che io andassi avanti. Mi ha detto che avrei dovuto tenerlo per me“. Ha spiegato così al giudice prima di affermare che le sarebbe piaciuto selezionare da sola il proprio legale piuttosto che lavorare con uno scelto dal tribunale. Dopo le sue parole, Samuel Ingham III si è detto disponibile a  dimettersi dal caso se questo era il desiderio della Spears.



Sarah J. Wentz sul caso di Britney Spears

Per capire meglio come potrebbe finire la strada legale che Britney Spears sta percorrendo da anni, Variety ha intervistato l’esperta legale Sarah J. Wentz, partner della ditta Fox Rithschild che non ha mai lavorato o incontrato la cantante. La Wentz ha detto che è difficile stabilire se si tratta effettivamente di una persona che ha bisogno di essere sotto tutela perché non si conoscono i fatti, ma stando alle parole di Britney sembrerebbe una vera e propria situazione abusiva.

L’esperta ha poi spiegato che è dovere dell’avvocato informare il proprio cliente sui suoi diritti, e che è strano che la Spears non sapesse che poteva richiedere ufficialmente di cessare la tutela presentando dei documenti legali. “E’ questo che non capisco – ha detto Sarah J. Wentz – Un avvocato dovrebbe parlare spesso con un cliente perché, quando si presentano i rapporti annuali, si ha una conversazione per vedere cosa non va e cosa è necessario fare per essere certi che sta ricevendo l’aiuto di cui ha bisogno”. Britney Spears aveva difatti spiegato che parlava con il suo legale tre volte a settimana, e allora la domanda che si fa la Wentz è se la documentazione sia stata depositata presso il tribunale prima dell’udienza perché “forse non sapeva cosa stava per dire la cliente“.



Sarah J. Wentz: “Se fossi io il suo avvocato…”

Secondo Sarah J. Wentz potrebbe trattarsi di un processo molto lungo perché, se i conservatori non concordano sul termine della tutela, sarà fondamentale che ciascuna parte presenti prove per dimostrare perché è necessario e perché non lo è. A Variety si è inoltre soffermata sulle accuse che Britney Spears ha fatto sull’essere stata drogata, costretta a lavorare e non avere figli, a non aver avuto la privacy: “Penso che il tribunale nominerà un investigatore per esaminare questi elementi, perché ci sono alcune cose che sono così allarmanti che il giudice si sentirà obbligato ad approfondire. Bisogna assicurarsi che la stiano trattando umanamente“.

Le è stato infine chiesto cosa succederebbe se, dopo aver presentato l’istanza di recessione, il padre della cantante si opponesse. In questo caso l’esperta legale Wentz, se fosse il suo avvocato, chiederebbe al giudice una deviazione temporanea dalla tutela per darle più diritti. Ma se fosse stata lei il legale della Spears, avrebbe anche presentato la richiesta per le indagini il giorno stesso dell’udienza: “Sarebbe stata lì quando il giudice è arrivato giovedì mattina”.