Mathew Rosengart si è ufficialmente dimesso dal ruolo di avvocato di Britney Spears: lo conferma quanto riportato in queste ore dalla Cnn a proposito della scelta del legale della star del pop dopo aver vissuto insieme ben 3 anni di battaglia legale. Britney Spears si era infatti affidata a ‘Rosengod’ per dirimere la controversia con il padre, reo di ingerenze nella sua vita sia privata che pubblica.



Appena due mesi fa Britney Spears ha potuto gioire, insieme all’avvocato Mathew Rosengart, la vittoria in tribunale contro il padre. Un accordo che sostanzialmente pone fine alle ‘prepotenze’ del padre della star del pop dopo una battaglia legale anche piuttosto estenuante. Eppure, nonostante la cantante e il noto avvocato avessero stretto un legame che sembrava andare anche oltre il percorso giuridico, è arrivato l’annuncio delle dimissioni con conseguenti perplessità da parte della stampa e dei fan.



Mathew Rosengart, ‘giallo’ sulle dimissioni da avvocato di Britney Spears

Le dimissioni di Mathew Rosengart dal ruolo di avvocato di Britney Spears sono dunque un fulmine a ciel sereno. La scelta della star del pop di affidarsi al legale era stata accolta in maniera più che positiva anche dai fan della cantante vista la discreta esperienza proprio sul tema della difesa di personalità note del mondo dello spettacolo e non solo. In questi tre anni di battaglia legale avevano anche maturato un rapporto quasi amicale, motivo per cui l’annuncio delle dimissioni da parte di Mathew Rosengart ha suscitato ulteriori perplessità.



Come riporta la Cnn, non sono note le reali ragioni che avrebbero portato Mathew Rosengart a dimettersi dal ruolo di avvocato di Britney Spears. Il legale ha commentato in maniera breve e concisa di aver in programma di dedicarsi ad altre questioni legali e dunque concentrarsi su altri assistiti. “Quest’uomo mi ha cambiato la vita”, aveva affermato la cantante dopo la vittoria ‘ai danni’ del padre, ma l’idillio con il suo avvocato Mathew Rosengart potrebbe essersi spezzato; oppure, ultimati questi 3 anni di battaglia giuridica potrebbero aver preso tale decisione in maniera consensuale.