Britney Spears: il padre Jamie Spears svela la sua verità sulla conservatorship, in replica alle accuse dei fan

Nell’avvento del Santo Natale 2022, Jamie Spears replica alle accuse web di chi, tra i fan nel mondo di Britney Spears, lo taccia di aver reso la figlia prigioniera della conservatorship, compromettendo la salute mentale della popstar. L’occasione che il genitore ha per tornare a raccontarsi, anche a margine della tutela legale a cui per almeno 13 anni é stata sottoposta Britney Spears, é un’intervista concessa al The Sun. Ad un anno circa dalla sentenza del giudice Brenda Penny, che dalla Superior Court di Los Angeles lo scorso novembre 2021 poneva fine alla tutela legale che dal 2008 vincolava Britney Spears al volere dei tutori, in quanto ritenuta dalla legge incapace di agire, l’ex conservator Jamie Spears svela la sua verità a mezzo stampa. L’uomo 70enne si dice lontano anni luce dall’immagine di burattinaio ai danni della Santa del pop, che gli affibbiano i fan della popstar.



“I fan di Britney mi odiano, ma io volevo solo il bene per mia figlia”, é in sintesi il messaggio lanciato dal babbo Spears. Il genitore della reginetta del pop, poi, si direbbe segnato dalla conservatorship a cui é stata sottoposta la cantante e che – in occasione di un’udienza in tribunale -Britney stessa aveva definito “una tutela abusiva della libertà e del patrimonio”.



Jamie Spears rilascia dichiarazioni choc

«È stato un periodo infernale. Ma amo mia figlia con tutto il cuore e con l’anima. Senza la mia tutela, Britney non sarebbe ancora viva», sono alcune tra le dichiarazioni choc di Jamie Spears. La tutela legale, quindi, sarebbe nata per un mero obiettivo: «È stato fatto per proteggerla, e per proteggere i suoi bambini, la tutela era un ottimo strumento di salvaguardia. Senza di essa, non credo che lei avrebbe riavutato i bambini indietro>>. Nel corso degli ultimi anni, Britney Spears -mamma di Jayden James e Sean Preston- ha denunciato di sentirsi prigioniera della conservatorship, in quanto privata di diversi diritti nonostante si dichiarasse capace di intendere e di volere. Soprattutto in grado di badare a se stessa e ai suoi figli dal momento che la tutela e i tutori le permettevano di lavorare sul palco, anche a ritmi forsennati. Dopo il “Blackout” del 2007, anno che vedeva Britney Spears radersi i capelli a zero crollando dopo un matrimonio rivelatosi fallimentare con Kevin Federline e da cui nasceva l’album più controverso che la storia del Pop ricordi con il mantra discotecaro “Gimme more”, la popstar si sarebbe ripresa, a detta di Jamie. Nel 2008 il patrimonio della popstar era stimato 50 milioni di dollari, ma la verità patrimoniale di Santa Britney sarebbe tutt’altro che stellare. Tanto che la stessa figlia metaforica di Madonna e Michael Jackson e cantante della hit Work Bxxch si sarebbe vista costretta a lavorare, ad esempio dando vita all’iconico residency show di Las Vegas, Britney Piece of me: “Prima della tutela Britney era al verde -dichiara Jamie Spears-, non aveva tutti i soldi. La tutela ha ristabilito l’ordine. Noi abbiamo lavorato per lei, Britney stessa ha lavorato duramente e si è rialzata finanziariamente”, fa sapere Jamie Spears.



Nel frattempo, sulla scia del movimento social lanciato per la sua “liberazione” dalla conservatorship e i suoi effetti -il Free Britney Movement- Britney Spears fa discutere per il nudo social a cui si presta da tempo e si gode il successo mondiale della hit Hold me closer, il nuovo singolo nel duetto che ha fortemente voluto con lei Elton John. La canzone é svettata alla #1 nella classica iTunes di oltre 40 Paesi nel mondo, raggiungendo così la vetta della classifica iTunes mondiale, la iTunes Worldwide Top Song.