Britney Spears ricorda il ricovero forzato in una clinica psichiatrica

Britney Spears è finalmente una donna libera  dopo la liberazione dalla conservatorship, l’istituto giuridico che la giudicava incapace di agire in nome e per conto di se stessa dal 2008 (anno successivo al 2007, in cui finiva nel baratro di una crisi psicofisica, fino a radersi i capelli a zero, in seguito al secondo matrimonio rivelatosi fallimentare con Kevin Federline, con il quale è diventata mamma dei figli Sean Preston e Jayden James), e in queste ore lei condivide sui social degli sms il cui ricordo è ancora indelebile nella sua memoria, a distanza di diversi anni dall’inoltro. Si tratta di messaggi risalenti al 2009 e inviati dalla regina del pop ad un’amica alla madre e all’avvocato, nel periodo in cui -tra l’altro- è stata rinchiusa in una clinica psichiatrica, contro la sua volontà.



“Diceva che voleva aumentarmi la dose di Seroquel ed io ero tipo ‘whoaaaaa vattene a quel paese’. Mamma io pensavo che il Seroquel fosse un sonnifero, ma è per il disturbo bipolare -si legge in uno degli inquietanti sms sugli psicofarmaci, che Britney Spears dichiarava di dover assumere contro la sua volontà-, ed è tanto più forte del litio. Riuscivo letteralmente a sentire tutta quella medicina nauseabonda nello stomaco. […] Penso che stiano cercando di uccidermi. Giuro su Dio”. Poi, si legge ancora, dei messaggi sulla “tutela abusiva” che la vedeva vincolata al volere dei tutori, tra cui il padre Jamie Spears: “Hey tesoro avrei bisogno del numero di John Bell per favore. Quando puoi rispondimi. Inoltre che ne pensi delle dosi di litio e del fatto che stiano controllando i parametri relativi ad esso da così tanto tempo? Ovviamente possono inventare qualsiasi scusa per continuare a somministrarmelo, ma è davvero sano dovermi tirare così tanto sangue per così a lungo? Per me non ha senso”.



Britney Spears e la lotta contro la “tutela abusiva”

“Voglio discutere sul fatto di andare in tribunale quando questo programma sarà terminato, così a ottenere i miei diritti sanitari. Voglio che al mio ragazzo sia concesso di dormire con me. – scriveva poi Britney Spears al suo legale, rispetto alla sua lotta avviata per la cessazione della conservatorship, che lei ha definito “una tutela abusiva” della sua libertà e del suo patrimonio, terminata pochi mesi fa, a fine 2021, con una sentenza emessa dal giudice Brenda Penny alla Superior Court di Los Angeles –. Voglio capire cosa ancora vogliono da me queste teste di c***o. Sono in questa situazione da 12 anni e voglio che finisca. Inoltre vorrei rimpiazzare 2 delle mie bodyguard. Vorrei sapere chi viene a casa mia almeno il giorno prima. Poi quando tutto questo programma sarà finito non voglio assolutamente lavorare. Voglio andarmene da qui e avere una vita avventurosa. Desidero che mi lascino guidare, voglio fare delle vacanze”.



La conservatorship ha segnato nel profondo la vita della “Santa del Pop”, così come emerge anche dai seguenti messaggi lanciati dalla stessa Britney, tra gli altri ripresi da Biccy: “È un po’ diverso quando hai le prove sottomano. Ecco gli sms inviati a mia madre da quel posto 3 anni fa. Li mostro perché non ha mai risposto. Quando sono uscita, le sue parole sono state ‘Avresti dovuto farti visitare e farti abbracciare’. La seconda foto contiene gli sms inviati alla mia amica. Avrebbe dovuto aiutarmi a trovare un nuovo avvocato. Non ho mai più avuto sue notizie. L’ultima foto era un messaggio per il mio avvocato che non ho potuto scegliere… non avevo nessuno.
PS: Il messaggio di risposta di mia sorella dopo non averle scritto per 3 giorni è stato: “Non ti lasceranno andare, quindi perché stai combattendo?”.