Il professor Francesco Broccolo, dell’università degli Studi di Milano, autorevole voce da due anni a questa parte sulla pandemia di covid, è stato intervistato nella serata di ieri dal programma di La7, DiMartedì. Si parla ovviamente di virus, e il conduttore, Giovanni Floris, fa notare alcune contraddizioni per quanto riguarda gli ultimi decreti covid, a cominciare dalla durata del green pass, passato in breve tempo da sei mesi a ‘infinito’. “Il decreto dell’anno scorso – spiega a riguardo Broccolo – diceva che chi ha fatto una guarigione doveva fare un solo vaccino entro i 12 mesi, possibilmente fra i 6 e i 12 mesi, poi si è scoperto che il super green pass è passato a nove mesi, quindi sei mesi, ed è iniziata la confusione perchè di fatto queste persone sono andate a fare la seconda dose e hanno scoperto che dovevano fare anche il booster”.
“Queste persone – ha proseguito il professor Broccolo – quindi hanno delle risposte anticorpali altissime ma devono boosterizzarsi per fare il super green pass. Chi ha fatto la guarigione dopo il ciclo vaccinale allora ha diritto al super green pass. Cosa voglio dire? Che il green pass è uno strumento politico e non di sanità pubblica che rincorre continuamente il correlato clinico protettivo della vaccinazione e quindi un decreto va in contrasto con l’altro, e questo crea un problema”. In ogni caso Broccolo non ha dubbi: “La guarigione è molto più potente di un vaccino: l’infezione naturale dà una protezione è molto più potente in quanto espone più proteine, ci sono più anticorpi protettivi e poi l’immunità è plastica, con un’infezione naturale si creano anticorpi che maturano e si modellano anche verso le nuove varianti, cosa che il vaccino non dà”.
BROCCOLO: “PERCHE’ FASCIA 12-39 BOOSTERIZZATA SI INFETTA? VI SPIEGO…”
Poi si è proseguiti sempre sul tema: “Perchè due dosi più guarigione danno il green pass illimitato mentre una guarigione più due dosi no? Si è fatto un ragionamento su Omicron, l’ultima variante, quindi più protettiva rispetto alla variante precedente. Durata illimitata non è corretta, è indefinito, ma non illimitato, di fatto non si sa quanto durerà questa protezione, sine die”.
In studio viene mostrato un dato che riguarda la fascia 12-39 anni, che ha più possibilità di infettarsi se ha fatto tre dosi rispetto a chi ne ha fatte solo due: “Un dato bizzarro – commenta Broccolo – la spiegazione potrebbe essere che chi è boosterizzato si sente rassicurato e quindi si protegge meno, abbassa l’attenzione, toglie la mascherina, non sta attento al distanziamento. Alla visita medica spesso mi capita il paziente che mi chiede se può togliere la mascherina visto che ha fatto tre dosi. C’è anche una spiegazione biologica: quando il titolo anticorpale è molto alto e c’è una quota non neutralizzante, si producono anticorpi che anzichè bloccare il virus lo traghettano nella cellula. Di fronte al dato ci dobbiamo inchinare, è un dato che si ripete da tre settimane”.