COSA DICE LA CHIESA AMERICANA IN VISTA DELLE ELEZIONI USA 2024: PARLA IL CAPO DEI VESCOVI MONS. BROGLIO SU ABORTO, VITA E MIGRANTI

Il giudizio durissimo della Chiesa Cattolica sui due candidati Presidente alle Elezioni Usa 2024 era giunto già qualche settimana fa con le parole di Papa Francesco su Donald Trump e Kamala Harris durante il ritorno dal viaggio in Asia: aveva parlato di Dem e Repubblicani contro la vita in quanto uno “combatte i migranti”, l’altra “uccide i neonati”. Con molta più diplomazia, il capo dei vescovi americani mons. Thimoty Broglio, intervistato da Fabio Marchese Ragona sul “Giornale”, spiega quanto sia difficile per i cattolici una scelta polarizzata del genere: richiama al rispetto della vita e della dignità umana, non esprimendo una indicazione di voto ma chiedendo ad ogni fedele di votare per libertà e coscienza.



Mons. Broglio ammette che la Chiesa americana è sempre più preoccupata per l’evolversi delle politiche nazionali e geopolitiche, specie per i diritti umani: «vogliamo un Presidente che rispetti la vita e la dignità della persona», richiama il capo dei vescovi americani. Sul tema migranti Broglio riflette sia sulla necessità di non demonizzare nessuno, aiutando sempre ma anche chiarendo che i veri problemi vanno risolti nei Paesi d’origine: serve una legge giusta sulla migrazione, riflette mons. Broglio, «Tanta gente è obbligata a spostarsi, dobbiamo far sì che questo problema si risolva nei loro Paesi. Lì possiamo fare qualcosa».



Sul tema sempre molto divisivo dell’aborto, dopo la frattura tra Repubblicani e Democratici avvenuta con la sentenza della Corte Suprema Usa nel 2022 (abolendo la Roe vs Wade e dichiarando non costituzionale il diritto ad abortire, rimandando alle singole leggi nazionali il regolamentare l’IVG), mons. Broglio è molto netto esattamente con il Santo Padre: «Insistiamo sempre sulla dignità della persona umana, dal concepimento fino alla morte naturale». La speranza, dice ancora il vescovo al vaticanista del “Giornale”, è che il nuovo presidente possa tenerne conto, come a dire implicitamente che l’uscente Joe Biden pur se cattolico questa attenzione non l’ha mai avuta. Anzi: «Se si dice che si può uccidere il non ancora nato nel grembo della madre», riflette Broglio, è alquanto difficile poter sostenere di essere attenti al valore della vita umana.



LA GUERRA MONDIALE E LA FEDE CHE PERMANE: “LA CHIESA RIESCE ANCORA A FARSI CAPIRE”

Con l’uscita negli scorsi giorni della nuova enciclica di Papa Francesco “Dilexit nos” dedicata al Sacro Cuore di Gesù, il Presidente dei vescovi Usa ha invitato l’intera comunità cristiana americana a pregare per il cuore del Signore davanti agli orrori di violenze, guerre e soprusi. Seguendo il Santo Padre nella trattazione dell’enciclica sull’amore di Dio, mons. Broglio ha invitato alla preghiera per rimettere Cristo al centro di tutto, come di recente dimostrato dal grande raduno di oltre 50mila cattolici ad Indianapolis per il Congresso Eucaristico Nazionale.

È nella comunione, nell’Eucaristia, ha declinato l’arcivescovo nel suo discorso davanti ai giovani, «che si trova immenso amore del cuore di Cristo». Nell’intervista al “Giornale” il capo dei vescovi Usa ha sottolineato come al netto delle fatiche mondane, la crisi della fede è spesso solo una “teoria” che non si sposa con quanto la realtà testimonia. Proprio il radino di Indianapolis sta a confermarlo, conclude, «c’erano tanti giovani, segnale che la Chiesa ancora riesce a farsi capire dalle nuove generazioni». È rivolto anche ai giovani l’accorpato appello che la Chiesa Cattolica, da Papa Francesco in giù, rivolge ogni santo giorno davanti alle minacce di una guerra mondiale a “pezzi” sempre più gravi. Da ex cappellano militare al fronte, mons. Broglio vede il rischio di una terza guerra mondiale, «non ci sono segnali positivi» e è proprio per questo che l’invito dell’enciclica sull’amore è quanto di più fecondo possa scorgersi nel lugubre panorama internazionale.