Il programma “Le Iene” torna ad occuparsi dei bronzi di Riace, ma stavolta Antonio Monteleone sente Daniele Castrizio, archeologo e professore ordinario di numismatica all’università di Messina, che ha una teoria personale sulla vicenda. Secondo lui i bronzi di Riace farebbero parte di un gruppo di statue. «Sicuramente c’è il bronzo della madre dei due fratelli, una donna inginocchiata con le braccia aperte nel tentativo di fermare i figli. Ho semplicemente messo i due bronzi al posto di queste due statue di questo gruppo importantissimo, i fratricidi di Pitagora. Corrisponde l’anno, corrisponde il posto, corrisponde tutto. Corrisponde la terra di fusione, quindi corrisponde veramente tutto». L’inviato poi spiega cosa ha scoperto su Stefano Mariottini, il sub romano che trovò le due statue. Aveva un parente, Alcherio Gazzera, che era professore di storia dell’arte in un liceo calabrese. Quest’uomo, secondo quanto raccontato dal finanziere Bruno Di Iacovo, ha avuto qualche problema con la giustizia. A casa sua furono trovate «un centinaio di monete dell’epoca greco romana, una specie di bassorilievo, raffigurante una donna con un bambino che si recava a prendere l’acqua a una fonte… e poi vari reperti diciamo». Tutti reperti non denunciati alle autorità al momento del ritrovamento. A tal proposito Mariottini si difende: «Alcherio essendo un esperto di… venne a vedere con la barca per riconoscere se erano effettivamente opere d’arte o se erano dei pupazzi di carnevale». (agg. di Silvana Palazzo)
CLICCA QUI PER IL SERVIZIO DE LE IENE
“BRONZI DI RIACE ERANO 5 E UNO AVEVA LE BRACCIA APERTE”
Quanti erano i bronzi di Riace? La trasmissione Le Iene torna sull’annoso quesito sul quale ci si interroga ormai da qualche settimana. Antonino Monteleone e Marco Occhipinti non smettono di occuparsi dei troppi misteri che ruotano attorno all’argomento e quella che vedremo questa sera sarà la quarta tappa dell’inchiesta in programma nel corso della nuova puntata del programma di Italia 1. L’attenzione torna sulla denuncia avanzata dal sub romano Stefano Mariottini, l’uomo che ha ufficialmente ritrovato le due statue, una delle quali da lui descritta come “a braccia aperte”. Quest’ultima però, stando alle ultime testimonianze raccolte, potrebbe essere una statua non ancora ritrovata, probabilmente un bronzo trafugato e venduto ad un museo americano, come emerso proprio dall’inchiesta condotta la scorsa settimana. Al fine di poter confermare ulteriormente questa tesi, Le Iene hanno incontrato un esperto nel settore, Daniele Castrizio. Si tratta di un archeologo nonché docente universitario di numismatica alla facoltà di Messina, grande conoscitore dei bronzi di Riace.
BRONZI DI RIACE, QUANTE SONO LE STATUE? NUOVE TESTIMONIANZE
L’inviato de Le Iene, Antonino Monteleone, lo ha prontamente incalzato: “Se io dicessi che i bronzi di Riace esposti al museo hanno le braccia aperte lei mi correggerebbe?”. La risposta dell’archeologo non si è fatta attendere: “Assolutamente. Non hanno le braccia aperte. Sono in una posizione tipica del guerriero per cui il braccio sinistro è tenuto ad angolo retto perché deve sostenere il peso dello scudo. Ed entrambi tengono una lancia”. Ma dunque, oltre alle due statue ritrovate ufficialmente da Mariottini, potrebbero esserci altri bronzi? “La mia teoria è che ci siano 5 bronzi, di cui uno è la madre che divide Eteocle e Polinice con le braccia aperte”. Questo spiegherebbe quindi il mistero attorno alla descrizione della statua mai trovata. Oppure potrebbe trattarsi di un terzo bronzo sparito e mai recuperato dalle autorità che giunsero sul posto solo 4 giorni dopo il rinvenimento effettivo? Alla luce delle nuove dichiarazioni, Monteleone è tornato dal sub romano scoprendo anche una ulteriore circostanza legata a una persona molto vicina a Stefano Mariottini ma anche al momento del ritrovamento dei due bronzi che, stando alle anticipazioni, risulterebbe del tutto incredibile.