Brooke Shields, l’attrice divenuta celebre negli anni ’80 per il suo ruolo in “Laguna Blu”, ha rivelato alcuni aspetti inediti sul suo passato all’interno del documentario dal titolo “Pretty Baby: Brooke Shields” presentato al Sundance Film Festival fondato da Robert Redford: “Fui violentata quando avevo 20 anni”, ha ammesso. Il carnefice era un uomo che aveva conosciuto poco dopo essersi diplomata al college e avere intrapreso la carriera nel mondo dello spettacolo.
“Mi aveva invitato a cena per discutere la partecipazione al casting per un nuovo film, poi mi fece salire nella sua camera d’albergo con la scusa di chiamare un taxi per me. Invece andò in bagno e ne uscì completamente nudo, poi mi violentò”, ha ricordato. In quel momento non è riuscita a reagire. “Avevo paura di soffocare o qualcosa del genere. Non ho lottato molto, ero assolutamente congelata. Pensavo che il mio no dovesse essere sufficiente. E pensai solo: Cerca di sopravvivere e venirne fuori”.
Brooke Shields: “Fui violentata a 20 anni”. Il racconto
Brooke Shields ha raccontato di essersi subito rivolta ad un amico che lavorava nella sicurezza per confidargli di essere stata violentata, anche se non denunciò. “Dal mio racconto lui capì subito che si trattava di uno stupro. Io ero sconvolta e confusa, gli dissi che non ero pronta a crederci”, ha ammesso. Adesso, a distanza di anni, sulla scia delle rivelazioni innescate dal movimento #MeToo, è tornata a parlarne, seppure senza fare alcun nome.
Fin da bambina, tuttavia, non è stato semplice per l’attrice di “Laguna Blu”. A 10 anni infatti fu protagonista di un discusso servizio fotografico in cui appariva nuda, poi a 12 interpretò una giovanissima prostituta nel film “Pretty Baby”, dove appariva in scene di nudo talmente esplicite da essere tagliate e baciava uomini molto più grandi di lei. “Ero solo una bambina e mi trasformarono in oggetto del desiderio”.