Un nuovo studio apre a una clamorosa ipotesi sulle cause della morte di Bruce Lee, attore e stella delle arti marziali che inventò il Jeet Kune Do. Da anni il decesso della star è al centro di un vero e proprio mistero denso di speculazioni e presunti complotti, ma ora alcuni ricercatori avrebbero trovato una risposta pronta a riscrivere parte della storia e di un finale, quello della sua scomparsa, in cui non è mancata l’ombra di una “maledizione” (alimentata dalla morte del figlio, Brandon Lee, ucciso da un proiettile sul set de Il Corvo nel 1993).



Il decesso di Bruce Lee avvenuto nel 1973 ancora oggi è impresso tra le pagine dei grandi gialli della storia del cinema. La sua vita si spense a Hong Kong nel pieno di un successo mondiale dal sapore inarrestabile, e ora una nuova teoria accende una luce diversa sull’evoluzione degli eventi che portarono alla tragedia. Nello studio intitolato Chi ha ucciso Bruce Lee? L’ipotesi dell’iponatriemia, pubblicato sul Clinical Kidney Journal da un gruppo di ricercatori spagnoli, si ipotizza che l’attore sia morto per una disfunzione renale a seguito dell’assunzione di una elevata quantità di acqua. Secondo queste lettura, Lee avrebbe assunto troppi liquidi e i reni non sarebbero stati capaci di espellere quelli in eccesso.



Bruce Lee “morto per troppa acqua”: nuova ipotesi sul decesso della star

L’icona delle arti marziali Bruce Lee, morto a 32 anni, il 20 luglio 1973, nell’abitazione dell’attrice Betty Ting Pei a Hong Kong, potrebbe essere deceduto in circostanze meno misteriose di quanto, negli anni, si sia ipotizzato. Tra le ombre di complotti e maledizioni si insinua il risultato di un recente studio che spazzerebbe via le più disparate teorie: dall’assassinio firmato dai gangster all’infarto, passando per un colpo di calore e per una presunta reazione allergica fatale a un farmaco assunto poche ore prima della morte.



La causa ufficiale del decesso, un edema cerebrale, ora cederebbe il posto a una nuova ipotesi attraverso i risultati ottenuti dalla ricerca di un gruppo di specialisti spagnoli. Lo studio, pubblicato sul Clinical Kidney Journal nel numero di dicembre 2022, indicherebbe una precisa strada in merito alla scomparsa di Bruce Lee: ucciso da qualcuno? No: secondo gli esperti, l’attore sarebbe morto a causa di una forma di disfunzione renale che porta all’incapacità di espellere liquidi per mantenere l’omeostasi dell’acqua. Una condizione che può causare iponatriemia, complicazioni neurologiche, edema cerebrale e morte nel giro di poche ore. Nello specifico, Bruce Lee sarebbe stato colpito da iponatriemia, cioè da una riduzione notevole della concentrazione di sodio nel sangue causata da un “eccesso di acqua rispetto al soluto”. Le manifestazioni cliniche possono essere di tipo neurologico e comprendono cefalea, confusione, convulsioni e coma. Secondo lo studio elaborato dai ricercatori spagnoli, la storia di Bruce Lee avrebbe presentato una concorrenza di fattori in grado di provocare l’insorgenza di iponatriemia quale causa alla base dell’edema cerebrale che lo avrebbe ucciso. Anzitutto l’assunzione cronica di liquidi e l’uso di marijuana (che incide sull’aumento della sete) potrebbero averlo spinto a bere più acqua di quanto il suo corpo potesse espellerne.