E’ una storia drammatica quella che ci giunge da Viterbo dove una donna, nonostante il marito le abbia dato fuoco, è tornata a casa a vivere con il suo aguzzino, per il bene dei figli. E’ una storia che purtroppo fotografa la situazione tragica in cui versano molte donne ogni giorno, spesso e volentieri maltrattate, minacciate, insultate e offese da quelli che dovrebbero essere degli “uomini” al loro fianco, ma che invece non fanno altro che denigrare e vessare la propria dolce metà. Spesso e volentieri queste donne non hanno gli strumenti per chiedere aiuto, o non vogliono farlo temendo di non essere tutelate e che la situazione possa degenerare.
Purtroppo sempre più spesso assistiamo a casi di cronaca, anche nera, dove le donne sono vittime di ex che dovrebbero essere ai domiciliari o che non potrebbero avvicinarsi per via di qualche misura restrittiva. L’ultimo caso, quello di Giussano, in provincia di Monza e Brianza, dove una giovane è stata accoltellata alla schiena in un parcheggio di un centro commerciale, nonostante l’ex fosse appunto ai domiciliari.
COSPARSA DI BENZINA POI IL FUOCO, TORNA A CASA PER I FIGLI: IL DRAMMA DI UNA DONNA DI VITERBO
Evidentemente c’è qualcosa da rivedere in tutto il sistema ed è forse anche per questo che la donna di Viterbo è tornata a vivere con colui che ha attentato alla sua vita. Ha svelato tutto soltanto sette anni dopo, quando la stessa, come riferisce il Corriere della Sera, si è finalmente decisa a denunciare il marito, confessando che le ustioni che aveva sul corpo, erano state causate proprio da quell’uomo che aveva tentato di ucciderla.
Sono stati i figli a convincere quella donna distrutta a segnalare il tutto alle autorità per provare a porre fine a quel martirio. Si è così aperto un processo, come scrive Tusciaweb, dove ha testimoniato anche la dottoressa Tiziana Pagliarini, che è intervenuta chirurgicamente sul volto della donna, e che ha precisato che quelle ferite sono state causate dalla benzina e purtroppo resteranno indelebili sul corpo della poveretta.
COSPARSA DI BENZINA POI IL FUOCO, TORNA A CASA PER I FIGLI: COSA ACCADDE NEL 2013
La vicenda risale al 2013 quando la donna fu ricoverata d’urgenza presso l’ospedale Sant’Eugenio di Roma: fu accompagnata con l’elicottero, chiaro indizio di quanto la sua vita fosse appesa ad un filo. Si presentò in ospedale con gravissime ferite da bruciature e dopo ben tre mesi di ricovero, e dopo essere sopravvissuta ad un tentato omicidio, è potuta tornare a casa.
Non disse però a nessuno che quelle ferite vennero provocate dal marito e non da un incidente (come aveva inizialmente comunicato), ma solamente sei anni dopo raccontò la verità. All’epoca dei fatti la donna venne portata in mezzo alla campagna e poi cosparsa di benzina e data fuoco dal suo ex. L’uomo si è giustificando dicendo che era stato uno scatto di rabbia e che sarebbe stato meglio se l’avesse uccisa, chiaro indizio di come lo stesso non si sia affatto pentito. Fra il 2018 e il 2020 la denuncia e quindi la separazione, con i figli che comunque avevano capito tutto da tempo.