Striscia la Notizia torna a Rozzano. Sono circa le 21 quando Vittorio Brumotti e la sua troupe arrivano in provincia di Milano. Lì, l’inviato del tg satirico, si trova di fronte un ragazzino, appena 12enne, che vende droga. A scuola non ci va, spiega, e gli dà appuntamento al giorno dopo per acquistare alcune dosi. I ragazzini, spiega Striscia, vengono arruolati e costretti a fare gli spacciatori. Sono poco più che bambini: vengono reclutati con promesse di un guadagno facile, abiti firmati e telefoni all’ultima moda. Loro, spinti dalla bramosia, abbandonano la scuola per abbracciare la criminalità.
Il giorno dopo il primo incontro, Vittorio Brumotti si reca alla fermata dei pullman: qui con una scusa intrattiene i ragazzini e chiama i carabinieri, che entrano in scena scatenando caos e reazioni violente. Presi alla sprovvista, oppongono resistenza e si rifiutano di fornire documenti alle forze dell’ordine. “Infame! Cornuto” urlano i baby spacciatori all’inviato di Striscia: alcuni si scagliano anche contro di lui. Come spiegato dall’inviato di Striscia, in fermata c’erano 20-30 i ragazzini: dopo l’intervento dei carabinieri, in strada anche parenti e genitori.
Brumotti: “A Rozzano ragazzini semplici da reclutare”
Rozzano “non è una semplice piazza di spaccio, perché qui i ragazzini sono semplici da reclutare, con promesse di un guadagno facile, vestiti firmati e smartphone di ultima generazione. Sono facili da comandare e da istruire, perfetti per sfuggire alla giustizia” spiega Vittorio Brumotti in apertura di servizio a Striscia la Notizia. E in effetti, le immagini confermano le sue parole. Ragazzini appena 12enni spacciano, non vanno a scuola, si radunano in fermate dei pullman o stazioni per vendere dosi di cocaina: una situazione tragica per la quale la giustizia può fare poco e niente. Si tratta infatti di bambini al di sotto dei 14 anni, non imputabili.