Brunello Cucinelli palleggia con il premier Giuseppe Conte. Un siparietto insolito quello che è andato in scena a margine della visita all’azienda del “re del cashmere”. L’imprenditore perugino ha accolto il Presidente del Consiglio a Solomeo, quartier generale del brand umbro, per fargli scoprire la sua creatura. E Conte ha manifestato molta ammirazione per la filosofia imprenditoriale di Brunello Cucinelli: «Voi siete un’impresa socialmente responsabile e dimostrate ogni giorno come l’attenzione a certi valori possa trasformarsi anche in un vantaggio competitivo». Cucinelli dal canto suo si è detto onorato della visita di Conte, con cui ha discusso anche di capitale umanistico, dignità morale ed economica del lavoro e di come si possa vivere e lavorare in armonia con la natura. Ma Brunello Cucinelli è apprezzato anche all’estero. È ad esempio l’unico italiano tra gli uomini più eleganti del mondo, nella lista stilata dagli americani di Vanity Fair. Ma perché Brunello Cucinelli viene definito un imprenditore umanista? «Ho sempre cercato di fare il giusto profitto con la mia impresa, in modo etico, dignitoso e morale», ha spiegato a Umbria24.
BRUNELLO CUCINELLI, CHI È IMPRENDITORE UMANISTA E RE DEL CASHMERE
Da imprenditore umanista quale è, Brunello Cucinelli ritiene che il suo stipendio, così come quello dei suoi top manager, non debba superare 8-9 volte quello medio. Ma l’imprenditore non è solo elegante: per Forbes è il 24esimo uomo più ricco di Italia. Lui però non pensa ad essere più ricco. «Quando ero giovane non avevo una lira, vivevo in campagna, sorridevo alla vita e mi divertivo da morire. Poi ho fatto quattro soldi, va bene». E poi quando si diventa ricchi non è facile restare con i piedi per terra. «Quando ho iniziato a guadagnare un po’ di soldi, dicevo sempre al mio Creato: aiutami a rimanere me stesso. Però da grande, e da ricco, posso dire che con i soldi non trovi la tranquillità dell’anima, che si trova solo guardando il cielo, il creato». E lui è molto legato alla spiritualità. Nell’intervista ha spiegato di parlare almeno tre ore al giorno col Creato e di essere convinto che l’anima sia immortale. «Motivo per cui io credo di essere un custode pro tempore e voglio lavorare per custodire l’umanità, sia pure una piccolissima parte».