Il prossimo passo che il Governo dovrà intraprendere, secondo il Ministro tra i più “rigoristi” nella lotta al Covid-19, dovrà essere l’obbligo vaccinale o comunque ogni norma che possa spingere il più possibile i 5 milioni di italiani “no vax” a cambiare posizione: Renato Brunetta, titolare della Pubblica Amministrazione, nella Cabina di regia e in CdM ieri ha spinto per ottenere l’obbligo di Super Green Pass al lavoro ma la mediazione di Lega e M5s ha per il momento fatto desistere l’ala “rigorista” dell’esecutivo nell’applicare la norme nel nuovo Decreto Covid.
Ora però, vedendo anche le interviste odierne tanto di Brunetta quanto del segretario Pd Enrico Letta, è in atto la pressione su Draghi (che viene dato dai retroscena incline all’obbligo) per raggiungere l’obbligo di “Super Green Pass” (vaccinati o guariti) al lavoro già dall’inizio gennaio. Al “Messaggero” il Ministro della PA sottolinea la necessità dell’obbligo di Green Pass rafforzato per tutti i lavoratori: «L’opzione del tampone per lavorare non è più sostenibile. Con la contagiosità della variante Omicron, ne va della sicurezza della comunità: il vaccino è l’unica vera protezione che abbiamo». Brunetta accusa la Lega di Governo (Giorgetti, Garavaglia, Stefani) di non aver dato atto alla richiesta della Lega “delle Regioni” (Fedriga, Zaia, Fontana), ma annuncia che se ne discuterà dell’obbligo già nel prossimo CdM.
SMART WORKING: LETTA ACCELERA, BRUNETTA FRENA
Brunetta frena invece sul rientro affrettato in smart working per i lavoratori della Pubblica Amministrazione, come invece ha invocato dalle colonne di “Repubblica” il segretario del Partito Democratico: «Il 15 ottobre abbiamo detto addio alla sperimentazione di massa dello smart working emergenziale, senza regole e senza diritti. Ma non abbiamo detto addio allo smart working. Al contrario, abbiamo intensificato le attività per regolarlo, nei nuovi contratti, e per assicurare la piena autonomia organizzativa alle singole amministrazioni». Se la situazione dovesse peggiorare sotto il profilo dell’emergenza pandemica, Brunetta assicura che con una semplice ordinanza del Ministero si potrà invitare le amministrazioni a fare «scelte opportune. Alcune avranno bisogno del lavoro agile, altre no», chiarisce l’esponente di Forza Italia. In merito alle decisioni prese nell’ultimo decreto Covid approvato ieri dal Consiglio dei Ministri – quarantene ridotte e sorta di “lockdown per non vaccinati” dal 10 gennaio – Brunetta esprime soddisfazione, «garantisce l’equilibrio tra sicurezza e aperture, evitando la paralisi del Paese. Tra una strategia offensiva, dell’anticipo e delle aperture, e una strategia difensiva, dei lockdown e delle chiusure, l’Italia ha scelto la prima. Sempre sulla base della scienza, il nostro faro».