L’uscita di Renato Brunetta da Forza Italia è stata tutt’altro indolore. Non poteva esserlo anche in virtù dei 28 anni di militanza, ma sicuramente poteva essere esente da certi toni. Lo evidenzia lo stesso ministro per la Pubblica amministrazione nell’intervista di oggi a In Mezz’ora in più da Lucia Annunziata. «È una vita che io vengo violentato per la mia altezza, bassezza. Mi dicono tappo o nano… E ho sofferto su questo e continuo a soffrire, non mi è passata ma ho le spalle larghe». Il riferimento è al body shaming di cui è stato vittima negli anni, ma gli ha fatto male soprattutto quello da parte di persone dello stesso partito, a partire da Marta Fascina.
Commosso, infatti, Renato Brunetta ha parlato delle discriminazioni subite per la sua altezza anche dopo l’addio a Forza Italia. Lo ha fatto rivolgendosi a Marta Fascina, compagna di Silvio Berlusconi, che nei giorni scorsi aveva pubblicato una storia su Instagram con la scritta “Roma non premia i traditori“, con la colonna sonora di una famosa canzone di Fabrizio De Andrè che narra la storia di un nano che scala i gradini di una funzione pubblica, la magistratura. «Grazie, vai avanti, così perché consentirai di sdoganare anche queste violenze», la replica di Brunetta.
BRUNETTA “BERLUSCONI? MI HA FATTO MALE”
Riguardo a Silvio Berlusconi ha spiegato che «si è rotto qualcosa» impossibile da ricucire, ma il bene resta, nonostante le «invettive personali» subite. In questo caso si è riferito al «Riposi in pace». Renato Brunetta non risponde con la stessa moneta: «Io voglio bene a Berlusconi e continuerò a volergliene, ma subire invettite personali, anche feroci, da lui e il suo ambiente, come Riposi in pace… mi ha fatto male, io gli auguro lunga vita».
Per quanto riguarda il body shaming sulla sua altezza, Renato Brunetta ha aggiunto: «Ho le spalle larghe perché ho fatto molte cose, il prof universitario il parlamentare anche europeo, sono stato ministro due volte, ho fatto molte esperienze. Di questo sono responsabile, ma non della mia statura. Ma essere violentato su questo… non tanto per me, ma per i bambini che non hanno avuto la fortuna di essere alti, belli e che stanno soffrendo». Renato Brunetta ritiene di essere un esempio per chi si trova nella sua condizione: «Dicono ”Guardate Brunetta, tappo come è, nano come è, fa il ministro”. Ecco: sdogano questo termine su di me».