Max Cavallari ha faticato a trattenere l’emozione ricordando Bruno Arena, la sua metà dei Fichi d’India, a Verissimo. Da Silvia Toffanin ha ricordato il malore, quando l’aneurisma ha cambiato la vita dell’amico. “Eravamo a Zelig, stavamo registrando. È caduto e io gli dicevo che era sempre per terra. Invece era caduto per questo problema. Vedevo che sbatteva forte la mano contro la parete, si è capito che era un problema grave e non si è alzato”. Bruno Arena è andato in coma e Max Cavallari lo andava a trovarlo in rianimazione al San Raffaele. “Poi è uscito dal coma. Non parlava e non camminava, io non volevo fare più nulla senza di lui”.

Della malattia ha parlato anche Rosy Marrone, moglie di Bruno Arena: “Secondo me ha resistito nove anni per noi. Ci ha regalato questi nove anni, è stato il nostro eroe”. Invece il figlio Gianluca ha ricordato il momento in cui ha appreso che il padre era morto. “Lo avevo visto una settimana prima, era come le altre volte. In questi anni ho sempre rimproverato a mia madre il fatto che mi chiamava di notte, ma l’ultima volta è stato diverso, perché nel silenzio ho sentito il momento in cui ha raccolto il coraggio di dirmi una cosa del genere al telefono. Io la ringrazio, perché ho potuto avere una vita perché ha preso in mano la situazione. L’ha presa in mano e ci ha dato modo di poter andare avanti”. (agg. di Silvana Palazzo)

BRUNO ARENA, CHI ERA IL COMICO DEI ‘FICHI D’INDIA’

Com’è morto Bruno Arena? Il comico è scomparso meno di due settimane fa e questo pomeriggio, nel corso dell’appuntamento domenicale di “Verissimo”, il suo storico amico e sodale Max Cavallari, con cui per anni ha formato il duo dei “Fichi d’India”, lo ricorderà in studio assieme alla moglie e al figlio di lui, Rosy e Gianluca. La scomparsa di Arena, pur essendo malato già da tanto tempo, è stato un duro colpo per tutti coloro che lo conoscevano e anche per il mondo della comicità italiana che in un certo qual modo vede chiudersi anche una stagione indimenticabile e che aveva avuto tra la fine degli Anni Novanta e i primi del Duemila il suo apice.

Ma cosa sappiamo della morte di Bruno Arena e delle sue cause? Nato nel 1957 a Milano, il comico e cabarettista di origini messinesi è scomparso lo scorso 27 settembre all’età di 65 anni: nel 1988 l’incontro con Max Cavallari che cambia le sorti di entrambi e la nascita di un duo che spopola fino al 2013, data spartiacque per Arena. Il 17 febbraio di quell’anno infatti Bruno fu colpito durante la registrazione di una puntata di “Zelig” da un grave aneurisma con conseguente emorragia cerebrale. Quasi un mese di ricovero prima di essere trasferito in un centro di riabilitazione ed uscire dal coma il successivo 1° marzo: un sospiro di sollievo per la sua famiglia anche se da quell’episodio Arena non si è mai ripreso del tutto.

BRUNO ARENA, COM’E’ MORTO? L’ICTUS NEL 2013 E POI…

Da lì infatti era arrivato un progressivo addio alle scene, nonostante il grande affetto generatosi nei suoi confronti: a dire la verità Bruno Arena non si era mai arreso e a testimonianza della sua forza d’animo va ricordato che quel trauma era arrivato a circa vent’anni di distanza da un incidente stradale che pure lo aveva provato molto, costringendolo a sottoporsi a diversi interventi chirurgici. Non conosciamo con esattezza le cause della morte di Bruno ma in tal senso le parole di Gianluca, uno dei suoi due figli, aiutano: “Papà ha affrontato mille battaglie fino all’ultimo come un vero guerriero e ieri sera se n’è andato in punta di piedi” in sintesi il post di Gianluca che spiega come in questi anni Arena abbia dovuto combattere tanto scegliendo però di farlo lontano dai riflettori.

Sappiamo infatti che Bruno Arena aveva dovuto affrontare prima un lungo percorso di riabilitazione, costretto inoltre a muoversi sulla sedia a rotelle. “Lo scorso anno aveva avuto alcune complicazioni, però era in ripresa” ha spiegato ancora il figlio Gianluca, pur non soffermandosi troppo su quale sia stato il tipo di complicanze e se queste abbiano avuto a che fare in qualche modo con la sua recente scomparsa. Sappiamo unicamente che quando si riferisce al fatto che il cabarettista milanese se n’è andato in silenzio fa riferimento al fatto che papà Bruno se n’è andato mentre dormiva: “Papà è morto nel sonno, proprio come voleva lui”.