Bruno Barbieri è uno dei giudici di Masterchef, programma-reality televisivo imperniato sulla cucina che da anni appassiona e monopolizza l’attenzione di milioni e milioni di italiani. Non solo: il format è talmente di successo tanto da essere stato esportato in numerosi altri Stati, europei e non. Il 57enne di Medicina, nel corso della puntata andata in onda giovedì 2 gennaio 2020, ha rivelato uno dei precetti aurei che gli aspiranti chef devono cercare di assimilare quanto più rapidamente possibile. “La prima regola da rispettare in cucina è essere convinti di quello che si fa”, ha asserito, per poi proporre uno skill test, una prova d’abilità divisa in tre step, uno dei quali prevedeva l’utilizzo del burro alla maître d’hôtel, un particolare burro che veniva utilizzato spesso in passato dai maître degli alberghi francesi per insaporire carne e pesce. “Vogliamo capire, con questa prova, come bilanciate i sapori e vi permettiamo di aromatizzarlo secondo il vostro palato – ha commentato –. Limone, aglio, scalogno, prezzemolo, dragoncello francese, tabasco, pepe bianco e sale tostato: dovrete usare tutti questi ingredienti”. Una sfida non superata da tutti a pieni voti.



BRUNO BARBIERI E LA CUCINA INTERNAZIONALE

In una recente intervista rilasciata all’“Huffington Post”, Bruno Barbieri ha parlato del suo rapporto con la cucina internazionale. “Ho un gran feeling con la cucina del mondo – ha rivelato –. Già da piccolo ho avuto la fortuna di visitare molti Paesi e di conoscere la cucina internazionale. Mi piace l’idea di essere portavoce nel nostro Paese di una cucina che arriva da posti sperduti, alla periferia del mondo. È anche sempre interessante chiedersi, e comunque sapere cosa si mangia in posti come l’Afghanistan, la Polinesia, l’Egitto, e la Finlandia. La cucina etnica è molto più grande di quanto possiamo immaginare”. Qual è, pertanto, quella da provare per prima? “Il consiglio più importante è quello di provarle tutte. Non fermatevi alla prima impressione o a idee preconcette. Va provato tutto per capire meglio anche come funziona il mondo attorno a noi. Semmai mi sento di dare un altro consiglio a chi pensa chi fare la cucina etnica a casa sua: l’uso delle spezie è fondamentale, non va improvvisato, ma va fatto in modo saggio, coerente. Non si usano cumino e harissa a caso. Bisogna documentarsi su ogni spezia e sapere da dove arriva, come va usata”.

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