Ospite a Verissimo per la prima volta, Bruno Barbieri racconta a Silvia Toffanin la sua infanzia. “Sono cresciuto circondato da donne”, ha detto. Dalla nonna, fortissima e grande esempio da cui ha preso la passione per la cucina, alla mamma, Ornella, importante per la sua crescita, visto che il padre era sempre distante, in Spagna. “Non ci ha mai fatto mancare niente”. Le prime difficoltà sono arrivate quando ha iniziato a desiderare di diventare chef: il padre lo voleva ingegnere e lo aveva obbligato a iscriversi a geometra. Lui, però, frequentava contemporaneamente la scuola di cucina. Dopo un periodo a bordo di navi per imparare a cucinare, ha incontrato uno chef che gli ha davvero aperto la strada verso la crescita professionale. “Sono molto felice di quello che ho fatto, volevo fare il cuoco in questo modo – ad alti livelli”. Dopo ristoranti Michelin e molto altro, la consacrazione è arrivata con Masterchef: “Siamo arrivati a cambiare la percezione del mestiere del cuoco con questo programma”. (Aggiornamento Sofia Batini)
Bruno Barbieri: “Masterchef non è solo fuffa”
Domani sarà più buono è il titolo dell’ultimo libro di Bruno Barbieri uscito nelle librerie il 16 aprile scorso. Il volume è ricco di aneddoti e consigli che aiutano a vedere il cibo da un punto di vista diverso, più etico, perché è possibile fare “alta cucina” (o quasi) anche con gli scarti. Al momento, l’impegno di Barbieri va oltre la ristorazione e si estende all’hotellerie. Da Medicina, piccolo comune fra Imola e Bologna, lo chef ne ha fatta di strada… Oggi sarà ospite a Verissimo per raccontare un po’ di quel percorso, che l’ha portato, dopo l’esperienza in Italia, ad estendere il suo business all’estero. Ma la patria è sempre la patria, così Bruno è tornato a casa per avviare il “Fourghetti” di Bologna.
Parte della sua fortuna la deve a Masterchef, il programma televisivo a cui accettò di partecipare ormai 8 anni fa. Barbieri è l’unico giudice a non aver mai lasciato. Né pensa di farlo in futuro: “No, perché quel mondo non è mica solo fuffa!”, ha dichiarato a Corriere Romagna. “Dietro ci sono passioni e talenti e a me piace scoprirli. Adesso il mondo è cambiato e anche la gente. Tutti sanno qualcosa di gastronomia, ed era ora magari qua in Italia abbiamo capito che stiamo seduti sulla nostra fortuna… Comunque il fatto è che attraverso quella scatoletta che è la tv è più facile comunicare, il messaggio arriva molto più velocemente che stando solo in cucina e questo per me è un bene, serve a far capire anche ai giovani che non le cose non sono proprio sempre facili”.
Bruno Barbieri: “Io casalingo? Sono sempre in giro”
Bruno Barbieri racconta così la sua esperienza di scrittura, tra il serio e il faceto: “Erano quattro anni che non ero in libreria. Oh, comunque il mio non è un libro, i libri li scrive Bruno Vespa, io sono un altro Bruno e scrivo ricettari. Anche questo lo è. È un progetto che viene da lontano e ci abbiamo lavorato per un paio d’anni e più. Viene dal ricordo di mamme e nonne che ci insegnavano come in cucina non si butta nulla, che il cibo non si deve buttare. Lo abbiamo fatto girando per i mercati in tutta Italia, ma anche un po’ in giro per il mondo, e non ci sono solo ricette meravigliose, ma anche foto fantastiche e tanti, tanti aneddoti. Perché ho voluto raccontare da dove vengo, a volte chi ti vede in tv si fa magari un’idea sbagliata di te, non solo dove sono andato e dove andrò…”. A proposito di “dove”, Barbieri ammette di non avere una dimora fissa. Eppure, nel libro, racconta un’arte tutta casalinga, quella del riciclo, e viene da pensare che lui a casa ci stia spesso. Tutto il contrario: “Vivo in aereo e in albergo. I miei stanno sempre a Medicina, lì ho casa, ma io prima o poi vorrei andare a vivere a Parigi. Comunque, di fatto sono sempre in giro. Oh, c’è chi sta peggio… Però è vero, mi piace tornare a casa col pensiero, perché è lì, in campagna da piccolo, con mia nonna e mia mamma, che ho imparato tutte le cose fondamentali che mi sono servite nel mio lavoro e che uso ancora oggi. E nel libro ne racconto un po’, quelle cose che alla scuola alberghiera non ti insegna nessuno. Ricordare da dove si è partiti è importante”.
Bruno Barbieri: “Vorrei una figlia”
Nonostante la lontananza da casa, Barbieri, in realtà, ha un sogno nel cassetto e non ha a che fare con la sua amata cucina. “Sono un single incallito e anche un po’ viveur, però adesso vorrei un figlio”, ha dichiarato in un’intervista rilasciata recentemente al Corriere della Sera. In particolare, lo chef desidererebbe una figlia, con cui poter divertirsi facendo shopping, portandole in giro, come fa con le nipoti. La paura di un maschio? Che trascorra troppo tempo davanti ai videogiochi. Se l’idea di avere una figlia è presente, non è invece interessato ad avere mogli “che vanno e vengono, chissenefrega”. Tuttavia, la scelta di non avere figli è, per Barbieri, consapevole in quanto ha deciso di dedicarsi interamente al lavoro rendendo incompatibile questo suo impegno con la costruzione di una famiglia. A suo dire, non sarebbe riuscito a lasciare i figli nelle mani di tate e persone estranee per dedicarsi al lavoro. Comunque, la speranza di diventare padre continua a essere presente. “Insomma, cercasi donna per fare figlio — dice ridendo —. No dai, è solo una battuta. Lo vorrei con quella giusta”. E se lo fa Mick Jagger a 73 anni, come negare questa speranza allo chef più longevo di Masterchef?