Il famoso chef di Masterchef Italia Bruno Barbieri si è raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera. Al giornale ha parlato del rapporto particolare con Carlo Cracco, svelano dettagli che molti non conoscevano. Negli anni in cui anche il famoso chef milanese faceva parte del parco giudici del programma, vigeva un clima assai teso, e dietro le quinte non sono mancati i litigi. Bruno Barbieri ha raccontato che in presenza di Cracco sembrava di essere sempre sul filo del rasoio, e che una volta hanno litigato in maniera molto forte.



Il motivo è stato un piatto di passatelli con le vongole, ma Bruno Barbieri non approfondisce. “Dopo quindici minuti di casino totale, tutto è tornato ad essere come se non fosse mai successo niente“, continua lo chef. Splendido, invece, il rapporto con Locatelli e Antonino Cannavacciuolo, colleghi di Masterchef con cui si frequenta anche al di fuori del programma. Bruno Barbieri precisa che questo non accadeva con Cracco e Bastianich durante le prime edizioni del programma. Come si può percepire anche dietro ad uno schermo, la relazione con Cannavacciuolo e Locatelli è molto più serena. Diversa certo dai colleghi precedenti, che come spiega lo stesso chef, avevano caratteri duri e molto forti.



Bruno Barbieri senza freni sul papà: “In punto di morte mi ha…”

Durante l’intervista al Corriere della Sera, Bruno Barbieri si è anche sfogato riguardo alla sua vita privata. In particolare, lo chef ha voluto raccontare del suo rapporto complicato con il papà. Quest’ultimo, infatti, non ha mai accettato di buon grado la sua carriera, e vederlo dietro ai fornelli non lo ha mai reso felice. Bruno Barbieri spiega che la sua passione per la cucina è nata paradossalmente grazie al padre, che per lavoro viaggiava molto. Ed è stato proprio il tema del viaggio a spingerlo a voler cercare un lavoro che gli avrebbe permesso di girare il mondo.



Viaggiare voleva dire raggiungere lui“, continua Bruno Barbieri, che poi svela che in realtà, il sogno del padre era quello di vederlo diventare un ingegnere. A convincerlo sulla scelta del figlio sono stati poi i vicini di casa, ma il padre dello chef non ha mai espresso di aver avuto torto nel non credere nei suoi sogni. “Penso che alla fine, quando è morto, fosse consapevole e felice di aver visto cosa ero riuscito a fare“, racconta Barbieri, descrivendo il papà come una persona forse troppo orgogliosa per ammettere di aver avuto torto.