BRUNO CONTI, IL CAMPIONE DI TUTTI
Bruno Conti è stato il campione di tutti: certo della Roma, con cui ha giocato 16 stagioni (le ultime 12 consecutive) garantendo 402 presenze e diventando uno degli eroi dello scudetto del 1983, il secondo nella storia del club. Di tutti, perché è uno di quei giocatori che, come Roberto Baggio, ha saputo scavalcare le barriere di squadre e colori per inserirsi nell’immaginario collettivo come simbolo dell’Italia vincente. Non a caso Bruno Conti, che in nazionale ha giocato 47 partite, è stato forse il miglior giocatore del Mundial 1982: con le sue scorribande sulla fascia ha ispirato i gol del compianto Paolo Rossi, fatto ammattire le difese di Argentina, Brasile, Polonia e Germania Ovest destinandoci alla gloria eterna.
Conti è stato un fenomeno, senza mezze misure: fin troppo poco celebrato per quella che è stata la sua grandezza sul campo. Pareva destinato al baseball, tanto da andare negli Stati Uniti per provarci sul serio; l’Inter lo scartò ad un provino perché lo considerava troppo basso, il resto è storia con il passaggio – due volte – nel Genoa in Serie B per farsi le ossa, e il grande rapporto che ebbe con Nils Liedholm, che ritrovò alla Roma e con cui vinse anche cinque Coppe Italia. Dal 2017 fa parte della Hall of Fame del calcio italiano.
BRUNO CONTI, LE CURIOSITÀ
Tra le curiosità su Bruno Conti possiamo citare la grande carriera come dirigente, e responsabile delle squadre giovanili della Roma: si devono anche a lui tanti giocatori emersi nel vivaio giallorosso, per il quale oggi si occupa delle squadre dalla Under 11 alla Under 16. Ha anche allenato la prima squadra della Roma nel 2005, portandola in finale di Coppa Italia (7 punti in 10 partite di campionato), alla Roma ha legato indissolubilmente il suo nome. I due figli sono stati calciatori: Andrea non ha avuto una carriera brillantissima, Daniele dopo la breve esperienza giallorossa ha giocato 16 stagioni per 464 partite con il Cagliari, di cui è diventato capitano e oggi è Direttore Tecnico. Il nipote di Bruno Conti si chiama come lui, ed è appunto il figlio di Daniele: gioca nella Primavera del Cagliari come centrocampista, centrale, è un 2002 che nel 2020-2021 ha chiuso la stagione con 32 presenze e 3 gol, disputando anche una buona porzione di campionato con l’Under 17. Anche la famiglia Conti dunque vive di calcio: magari non saremo ancora ai livelli dei Maldini, ma certamente Bruno Conti è stato uno dei simboli più straordinari del nostro movimento, e chissà che il nipote possa ripercorrere un giorno i suoi passi. Magari nella Roma, da dove il figlio Daniele è partito senza però riuscire a sfondare, anche perché quell’eredità familiare era parecchio pesante da portare.