Insulti e minacce per la sua battaglia contro il doping, Bruno Danovaro ha raccontato la sua storia ai microfoni di Adnkronos. Campione del mondo in alcune discipline di arti marziali, l’uomo vanta importanti traguardi nel mondo dello sport ed è anche Gran maestro di Kyokushin, karate, Mma, lotta libera olimpica, judo, bjj, grappling. Ebbene, la sua campagna antidoping ha fatto rumore, troppo secondo alcuni…
Come rivelato ai microfoni dell’agenzia di stampa, Bruno Danovaro ha spiegato di aver ricevuto minacce di morte destinate anche ai familiari, oltre a intimidazioni, insulti e denigrazioni di ogni tipo: «Ho combattuto per tutta la mia vita chi crede di ottenere risultati attraverso scorciatoie e pratiche illegali che falsano gli esiti sportivi, danneggiano il corpo di chi li usa, e in alcuni casi portano anche alla morte. Sono sempre contro chi promuove prodotti dopanti».
Bruno Danovaro, minacce per campagna antidoping
Bruno Danovaro ha parlato di un gruppetto di persone, senza fare nomi, ma ha anche ribadito la sua volontà di andare avanti con la sua battaglia: «Ho denunciato queste persone, e con coraggio vado avanti per la mia strada, cercando di portare avanti i valori e la vera cultura sportiva tra i giovani». Tanti gli attestati di vicinanza e di solidarietà ricevuti dallo sportivo e imprenditore, che continua ad accendere i riflettori sulle pratiche antisportive dovute all’utilizzo di prodotti proibiti, una tendenza sempre più presente nel mondo delle palestre. Bruno Danovaro ha stigmatizzato così le minacce ricevute: «Si tratta da persone che spesso, si muovono in gruppo, sono combattenti nelle arti marziali con imponente stazza fisica, ed alcuni hanno anche precedenti penali. Ho quindi dovuto cambiare abitudini lavorative e sportive, e ho chiesto in una denuncia un decreto di allontanamento per questi personaggi dai luoghi da me frequentati. Ora aspetto che le autorità competenti intervengano, sperando non sia troppo tardi».