Il rugbista italiano Bruno Andres Doglioli è stato condannato dal Tribunale di Padova per lesioni: nel 2016, infatti, placcò l’arbitro Maria Bea Benvenuti durante la partita Valsugana contro Rangers Vicenza, all’epoca in Serie A. Un placcaggio che a lei costò ben 40 giorni di prognosi, mentre molti assistendo al violentissimo impatto la credettero, se non morta, quanto meno paraplegica. Dal conto suo, invece, Bruno Doglioli dopo che placcò Maria Benvenuti ottenne una squalifica di 3 anni, per poi essere definitivamente radiato in sede d’Appello dalla Federazione Italia Rugby. Benvenuti, invece, dopo aver trascorso una lunga convalescenza, è tornata a fare ciò che ha sempre fatto dai 16 anni, ovvero arbitrare in rugby.



Bruno Doglioli: “Non volevo placcare Maria Benvenuti”

Insomma, Bruno Doglioli, che placcò Maria Benvenuti nel 2016, è stato infine condannato per lesioni, ma dal conto suo non è intenzionato ad andare oltre e i suoi legali, infatti, hanno già annunciato l’intenzione di fare ricorso nelle dovute sedi. Secondo la sentenza impartita contro il rugbista, dovrà passare 1 anno e due mesi in carcere, oltre a pagare un risarcimento di 5mila euro nei confronti di Benvenuti, ampiamente ridimensionati rispetto ai 90mila che lei aveva chiesto in fase dibattimentale.



Le dinamiche di quanto accadde nel 2016 sono piuttosto chiare, anche perché furono viste in diretta televisiva da migliaia di persone. Durante la partita, Bruno Doglioli placcò Maria Benvenuti, facendole subire un colpo di frusta che, secondo il medico che la visitò subito dopo, l’avrebbe dovuta “mandare sulla sedia a rotelle”. Dal conto suo il rugbista ha sempre sostenuto di non averlo fatto intenzionalmente. “Stavo avanzando a braccia larghe incontro agli avversari“, raccontò Bruno Doglioli sottolineando che “non volevo” placcare Maria Benvenuti. Un gesto, tuttavia, secondo la corte intenzionale, dato che già in due occasioni durante la stessa partita c’erano state delle tensioni tra arbitro e giocatore, culminati con un cartellino giallo.