Tra i protagonisti de Il campionato fa 90 ci sarà anche Bruno Giordano, chiamato per raccontare gli anni 80-90 del nostro calcio. Cresciuto nel vivaio della Lazio era un calciatore dotato di caratteristiche molto interessanti visto che univa alla sua velocità nel dribbling del trequartista la forza prorompente in area di rigore del bomber. Nonostante non abbia mai avuto un fisico da corazziere, 175 centimetri per 68 chilogrammi, era bravo a fare la differenza anche di testa quando si creavano mischie al centro dell’area di rigore. Di lui Diego Armando Maradona diceva: “Il più bravo in assoluto con cui ho giocato rimane Careca, ma tra gli italiani non c’è dubbio Bruno Giordano il più sudamericano tra quelli nati nel vostro paese”.
Bruno Giordano, Il Campionato fa 90: quanti successi tra Lazio e Napoli
Bruno Giordano, protagonista de Il Campionato fa 90, diede il meglio di sé tra Lazio e Napoli. Cresciuto nel vivaio dei biancocelesti fece il suo esordio tra i professionisti a 19 anni collezionando con i biancocelesti in 10 anni ben 203 presenze e segnando 86 reti. Arrivò al Napoli in piena maturità quando di anni ne aveva 29, rimanendoci 3 stagioni e segnando 23 reti raccogliendo 78 gettoni. Vinse uno Scudetto e una Coppa Italia al fianco di Diego Armando Maradona. Chiuderà la sua carriera tra Ascoli e Bologna riuscendo a riscuotere ancora un discreto successo. Tra il 1978 e il 1985 collezionò 13 presenze, segnando una rete col rammarico di non essere stato chiamato dalla nazionale di Bearzot nel famoso Mondiale di Spagna 1982.
La carriera da allenatore
La carriera da allenatore di Bruno Giordano inizia nel 1993, un anno esatto dopo il suo ritiro dal calcio giocato. La prima panchina su cui siede è quella del Monterotondo tra i dilettanti. Due stagioni dopo arriva al Fano in Serie C2, facendo di fatto l’esordio tra i professionisti. Dopo una lunga gavetta tra Nocerina, Tivoli, Aquila e Reggiana arriva in Serie B nel gennaio del 2006 per guidare il Catanzaro. Nella stagione 2006/07 si toglie anche la grande soddisfazione di accomodarsi in panchina nella massima categoria alla guida del Messina. L’ultima società che lo ha visto protagonista è il Tatabanya, club che militava nella terza divisione ungherese. Oggi è direttore generale del Gragnano che milita in Eccellenza.