Nonostante siano passati tanti anni dalla sua scomparsa, Mia Martini resta ancora oggi una delle cantanti più amate della musica italiana. Gran parte del merito era certamente della sua voce potente, ma anche della profondità dei brani che ha avuto modo di interpretare. Tra i più importanti c’è certamente “Almeno tu nell’universo“, canzone con cui si è presentata in gara al Festival di Sanremo nel 1989 e con cui ha vinto il Premio della Critica.



A distanza di tempo, sono ancora tanti colleghi di Mimì che hanno apprezzato il brano e che hanno voluto interpretarla. Tra questi, Tiziano Ferro, che lo ha fatto proprio all’Ariston, ma anche Elisa, che ha pubblicato una sua versione poi diventata la colonna sonora del film di Gabriele Muccino “Ricordati di me”. Ancora oggi non può che essere considerata uno dei capolavori più belli di Bruno Lauzi, che ne era l’autore.



Bruno Lauzi autore di “Almeno tu nell’universo” per Mia Martini: un capolavoro della musica

Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio hanno iniziato a scrivere “Almeno tu nell’universo” nel 1972, ma sono trascorsi quasi vent’anni prima che la canzone diventasse nota al pubblico. Entrambi si rendono conto di come la voce potente di Mia Martini fosse l’ideale per interpretarla e la scelta si rivela più che corretta: lei si presenta infatti in gara con il brano al Festival di Sanremo nel 1989, ponendo fine a un lungo periodo di silenzio legato alla sofferenza che le provocava la diceria sul suo conto: alcuni colleghi pensavano che lei portasse sfortuna e lei ha sofferto tantissimo per questo.



Nonostante il nono posto nella classifica finale, il brano è stato apprezzatissimo da pubblico e addetti ai lavori e le ha permesso di conquistare il Premio della Critica. Definirla una semplice canzone d’amore appare però riduttivo: il testo sottolinea soprattutto l’incoerenza di molte persone e la difficoltà per molti di trovare punt di riferimento a cui affidarsi.