Bruno Lauzi è tra i cantautori protagonisti della puntata di oggi, mercoledì 15 luglio 2020, di Techetechetè in onda su Raiuno. Il programma cult della prima rete di Viale Mazzini è pronta a celebrare i grandi cantautori con una serie di filmati d’epoca recuperati dalle vastissime teche della Rai. Una carriera straordinaria quella di Lauzi: cantautore, compositore e cabarettista considerando un artista poliedrico che ha scritto per grandi voci della musica italiana. Qualche esempio? Pensiamo a Mia Martini oppure ad Ornella Vanoni, senza dimenticare che si è fatto apprezzare e conoscere anche in ambito letterario e poetico. Non si contano, infatti, le canzoni scritte da Bruno, cantautore della scuola genovese per intenderci quella di Luigi Tenco, Gino Paoli e tanti altri. Classe 1973, Bruno è nato il giorno 8 agosto ad Asmara, capitale dell’Eritrea, ma è cresciuto a Genova. Proprio nel capoluogo ligure negli anni ’50 conosce Luigi Tenco, compagno di scuola con cui condivide la passione per la musica, per i musical e per il jazz. Una volta conseguito il diploma, Bruno prosegue gli studi iscrivendosi alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università statale di Milano, anche se la grande passione per la musica e i cantautori francesi lo spingono a lasciare gli studi per dedicarsi alla carriera artistica. Nel 1960 debutta come autore con il brano “Bella” scritto per Giorgio Gaber a cui seguono alcuni brani destinati a segnare i suoi primi grandi successi. Parliamo di “Ritornerai” e “Il poeta”, una canzone considerata un vero e proprio manifesto della scuola genovese e interpretato dapprima da Gino Paoli e solo dopo da Bruno.
Bruno Lauzi: dalla collaborazione con Mia Martini alla moglie Giovanna
Nel 1965 Bruno Lauzi partecipa al Festival di Sanremo con il brano “Il tuo amore”, ma non conquista la fase finale della kermesse. Due anni dopo la morte dell’amico Luigi Tenco, suicidatosi proprio a Sanremo dove aver appreso della sua esclusione, Lauzi decide di fermarsi per un pò per poi ritornare con brani divertenti e dedicati ai bambini come “Johnny Bassotto” e “La tartaruga”. Successivamente in pieni anni ’70 collabora con Mogol e Lucio Battisti scrivendo le musiche di successi come “E penso a te” e “Un uomo che ti ama” e comincia una discreta carriera di conduttore televisivo. Contemporaneamente continua a scrivere canzoni per altri artisti tra cui indimenticabile è “Almeno tu nell’universo” per la grandissima Mia Martini che con quel brano conquista il Festival di Sanremo del 1989. Una collaborazione importante quella tra Lauzi e la Martini che alcuni anni prima aveva cantato anche “Piccolo uomo”. L’ultima parte della vita di Bruno Lauzi è stata segnata dalla malattia di Parkinson; a stargli accanto la moglie Giovanna Coprani, con cui si è sposato nel 1968 e con cui ha condiviso non solo l’amore, ma anche la sua vita professionale ed artistica e dedicandosi alla viticoltura.