Bruno Lauzi sarà uno dei protagonisti nella puntata di Techetechetè in onda oggi, dove si darà ampio spazio ai cantautori della cosiddetta “scuola genovese” emersa negli anni Sessanta. Della quale anche Bruno Lauzi ha fatto orgogliosamente parte al fianco di artisti del calibro di Gino Paoli, Umberto Bindi, Luigi Tenco e Fabrizio De Andrè tra gli altri, autentici mostri sacri della storia della musica italiana che hanno scritto pagine indimenticabili e canzoni rimaste nel cuore di tutti gli italiani. Bruno Lauzi in questo contesto è stato uno degli autori maggiormente prolifici e apprezzati, arrivando a scrivere straordinari classici tra i quali è impossibile non citare “Ricorderai”, uno dei brani più reinterpretati della storia della musica italiana che ha avuto anche diverse rivisitazioni moderne da parte di artisti emergenti. 



BRUNO LAUZI, LA PASSIONE PER I FUNGHI

Parlando dei vari spezzoni dedicati a Bruno Lauzi che saranno proposti in questa puntata di Techetechetè, non va comunque dimenticato come il cantautore nato in Eritrea, ma poi trapiantato a Genova, abbia avuto a volte un rapporto un po’ controverso con la tv di Stato, che spesso ha mostrato ostracismo verso alcune sue canzoni. Questo ha portato Lauzi a essere una sorta di pioniere, essendo uno dei primi artisti musicali di grande livello ad accettare di intervenire nelle sorgenti televisioni private all’inizio degli anni Sessanta, dimostrando dunque di voler contribuire a interrompere quello che all’epoca era uno strapotere assoluto da parte della Rai. Lauzi non ha mai nascosto pubblicamente le sue passioni, da quelle politiche a quella per il calcio, essendo un orgoglioso tifoso della Sampdoria in contrapposizione ad altri amici e colleghi di Genova, come ad esempio Fabrizio De Andrè che era invece un grande appassionato dei colori rossoblu del Genoa. Un altro suo hobby universalmente conosciuto e citato in molte interviste era la ricerca e la raccolta dei funghi dei quali era diventato un profondo esperto, tanto che lui stesso amava definirsi “poeta fungaiolo”,



LA SCOMPARSA DOPO UNA LUNGA MALATTIA

Scomparso nel 2006 dopo una lunga malattia (soffriva da tempo del morbo di Parkinson), Lauzi al contrario di molti suoi colleghi e amici della scena genovese ha avuto un rapporto molto marginale con il Festival di Sanremo, tanto da aver collezionato una sola presenza sul palco del Teatro Ariston, partecipando nella sua carriera soltanto all’edizione 1965 del Festival con il brano “Il tuo amore”, una raffinata canzone a ritmo di valzer che non venne però apprezzata dalla giuria, tanto da non essere ammessa neppure alla serata finale. Lauzi però fu molto abile nel costruire strade alternative alla sua carriera proprio per reagire all’ostracismo trovato di fronte al suo carattere spesso anticonformista, fuori dalle regole della discografia italiana del secondo Novecento. Tanto che Lauzi, al contrario di diversi suoi colleghi, non disdegnava affatto interpretare anche canzoni scritte dal altri, oltre a mantenere parallelamente una proficua carriera da autore per cantanti che spesso hanno avuto grandi successi con brani usciti dalla sua raffinata penna di compositore.

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