E’ morto nella giornata di oggi Bruno Segre, avvocato, giornalista, ma soprattutto partigiano. Aveva 105 anni e il destino ha voluto che morisse oggi, 27 gennaio, Giorno della memoria in cui si ricorda l’olocausto nazista. Bruno Segre, come scrive Fanpage, ha preso parte a numerose battaglie per i diritti civili, e a dare la notizia del suo decesso è stato il figlio, Spartaco. Il nipote, l’avvocato Ruben Segre, ha aggiunto: “Se n’è andato nella notte, a casa sua, serenamente come tutti vorremmo”, per poi spiegare: “Da grande figura della Resistenza qual era, ha resistito fino all’ultimo”.



Il nipote citato da La Stampa, sottolinea: “E la memoria di Torino e di tutta l’Italia perde un difensore dei valori della Resistenza, dei diritti civili, dei più deboli, delle minoranza di qualsiasi colore o confessione. Una figura attorno la quale oggi si stinge tutta la nostra comunità”. Bruno Segre era nato il 4 settembre del 1919 e aveva frequentato l’università dal 1937 fino al 1940, allievo di Luigi Einaudi. Si era laureato poi in legge con una testa dedicata a Benjamin Constant, fondatore del liberalismo. A causa delle leggi razziali vigenti in quegli anni in Italia non ha purtroppo potuto esercitare la professione di avvocato, lui che era figlio di un genitore ebreo.



BRUNO SEGRE E’ MORTO A 105 ANNI: LA VITA DA CLANDESTINO POI LA RINASCITA

E’ comunque riuscito a scampare ai campi di concentramento grazie all’aiuto di una famiglia ascolana, ma ha dovuto vivere quegli anni in clandestinità con la propria famiglia in un paese della provincia di Cuneo, fra Caraglio, Dronero e Busca. Quando la seconda guerra mondiale finì, e l’Italia venne liberata dall’esercito Alleato, per Bruno Segre cominciò una nuova vita da giornalista, quindi avvocato.

Nel corso della sua carriera è stato eletto anche consigliere comunale a Torino come capogruppo del Partito Socialista, dal 1975 al 1980, e ha lottato per la legge sul divorzio per cui affittò addirittura un aereo per lanciare migliaia di manifesti sulla città. Lo scorso agosto era circolata una fake news sulla sua morte: “Ho rischiato di morire almeno cinque volte ma questa è stata la più incredibile”, aveva commentato con ironia.